L’assunzione a lungo termine di antidepressivi aumenta il rischio di insorgenza di diabete di tipo 2, aumento direttamente correlato alla durata dell’esposizione e alla dose somministrata.
Uno studio di coorte retrospettivo realizzato in Giappone ha confrontato pazienti al loro primo utilizzo di un antidepressivo (45.265) con pazienti che non ne avevano fatto uso (45.265).
L’assunzione di inibitori della ricaptazione della serotonina-noradrenalina, ma non di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, è associata a un maggior numero di eventi avversi rispetto al placebo nei pazienti con più di 65 anni di età trattati nella fase acuta di un disturbo depressivo maggiore.
Il dato proviene da una revisione sistematica e metanalisi che ha incluso 19 studi controllati randomizzati e due studi osservazionali.
Secondo una metanalisi, l’impiego di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) o di inibitori della ricaptazione della serotonina-norepinefrina (SNRI) in età pediatrica si associa a un rischio significativo di eventi avversi anche gravi, a fronte di un beneficio clinico generalmente limitato.
Una revisione sistematica canadese ha indagato il rischio di ipertensione polmonare dopo esposizione prenatale a farmaci antidepressivi. La ricerca sulla letteratura scientifica ha individuato 7 studi di qualità non adeguata, tanto che l’analisi quantitativa è stata possibile solo per gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina.
Uno studio internazionale di coorte coordinato dai ricercatori della Harvard School of Public Health di Boston segnala che l’uso di antidepressivi in coincidenza del parto aumenta il rischio di emorragia immediatamente successiva a esso. I risultati si riferiscono a un campione raccolto nel periodo 2000-2007 tramite Medicaid (il programma sanitario degli Stati Uniti a sostegno di individui e famiglie con basso reddito) e composto da 106.000 gravide di 12-55 anni con diagnosi di disturbo d’ansia o di disturbo dell’umore.
E’ segnalata un’associazione tra depressione, insorta prima o in corso di una gravidanza, e preeclampsia, ma non è del tutto chiarito se a complicare la gestazione sia la depressione in quanto tale o i farmaci impiegati per trattarla. Per dare una risposta alla questione, uno studio statunitense condotto presso l’Università di Harvard ha attinto dal Registro sanitario della British Columbia i dati di 69.448 gravidanze in donne con depressione.
I pazienti in terapia antiaggregante per la prevenzione cardiovascolare hanno un rischio aumentato di sanguinamento in caso di somministrazione concomitante di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina. I risultati derivano da uno studio di coorte retrospettivo canadese su 27.058 pazienti ultracinquantenni con storia di infarto del miocardio. I loro dati sono stati ricavati dalle cartelle cliniche di dimissione che coprivano il periodo gennaio 1998-marzo 2007.
Un’indagine del programma britannico Health Technology Assessment (HTA) del National Institute for Health Research (NIHR) ha analizzato il profilo di sicurezza e il rapporto rischi/benefici dell’uso di antidepressivi nella popolazione anziana.
80.211.154.110