Inibitori delle interleuchine

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Inibitori dell’interleuchina 17 e malattie infiammatorie intestinali

La terapia con inibitori dell’interleuchina-17, impiegata in dermatologia per la cura della psoriasi e in reumatologia per diverse patologie articolari, si associa alla comparsa di malattie infiammatorie intestinali di nuova insorgenza o alla loro esacerbazione.
Lo rileva un’analisi di disproporzionalità condotta sulle segnalazioni raccolte dal FAERS tra il 2015 e il 2022 e un’indagine retrospettiva su 29 tra case report e case series pubblicati nello stesso periodo, volte a far luce sul profilo di sicurezza intestinale di questa classe di farmaci.
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Inibitori dell’interleuchina 17 e candidosi

La terapia a base di inibitori dell’interleuchina 17 (come il secukinumab), indicata per il trattamento di diverse malattie infiammatorie tra cui la psoriasi a placche, l’artrite psoriasica e la spondilite anchilosante, sembra associarsi a un aumentato rischio di candidosi cutanea, orofaringea ed esofagea.
Lo suggerisce uno studio combinato dei dati provenienti da quattro fonti indipendenti: il database globale dell’OMS VigiBase, i rapporti periodici di aggiornamento sulla sicurezza dell’EMA (PSUR), il registro delle prescrizioni dei Paesi Bassi e una coorte di 300 pazi
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