I bambini nati a seguito di un trasferimento di embrioni congelati sembrano avere un maggior rischio di cancro nell’infanzia, piccolo ma statisticamente significativo.
Il dato proviene da uno studio di coorte retrospettivo danese che ha incluso 1.085.172 bambini, 2.217 dei quali con un tumore.
I pazienti ipertiroidei trattati con iodio radioattivo sembrano avere un aumento del rischio di morte per tumori solidi, proporzionale alla dose a cui vengono esposti organi e tessuti.
A segnalarlo è uno studio di coorte a lungo termine (durata media del follow-up 26 anni) svolto su 18.805 pazienti statunitensi e britannici, per lo più con morbo di Graves, senza patologie oncologiche in anamnesi.
Uno studio a lungo termine condotto presso l’Università della Pennsylvania ha rivisto le stime del rischio di 10 forme tumorali associate all’impiego di pioglitazone ed è giunto a conclusioni differenti rispetto a precedenti indagini analoghe.
I dati sono stati ricavati da 3 studi differenti che hanno valutato il trattamento con pioglitazone rispetto a tutti gli altri trattamenti.
I ricercatori dell’Università della Pennsylvania hanno utilizzato i dati del registro PEER (Pediatric Eczema Elective Registry) che si riferiscono a 7.457 bambini statunitensi di 2-17 anni con dermatite atopica per valutare il rischio oncogeno dopo trattamento con pimecrolimus topico per almeno 6 mesi.
Una revisione condotta presso l’IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri esclude che il fenobarbital (ma anche altri antiepilettici) abbia un ruolo significativo nell’induzione del cancro del fegato nei pazienti che lo assumono cronicamente come anticonvulsivante. Sono stati selezionato 15 studi sui farmaci antiepilettici, adeguati per rispondere al quesito clinico ma con diverso disegno: studi di coorte su pazienti con epilessia, registri prescrittivi di pazienti in terapia con fenobarbital e studi caso-controllo.
Una revisione statunitense a cui hanno lavorato i ricercatori della Stanford University School of Medicine e dei Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta ha verificato le segnalazioni ricorrenti sull’associazione tra l’uso di alcune delle più comuni classi di medicinali e l’insorgenza di diverse forme di cancro. Tra questi erano compresi ipoglicemizzanti orali, insulina, statine, antipertensivi, diuretici, antagonisti dei recettori dell'angiotensina II, TNF, bifosfonati.
80.211.154.110