Da un’indagine internazionale caso-controllo cui hanno partecipato centri italiani, belgi, olandesi e cechi, emerge che una diagnosi di cancro in gravidanza e persino l’esposizione in utero a farmaci chemioterapici non ha conseguenze rilevanti per il nascituro.
Un gruppo di ginecologi e oncologi statunitensi ha utilizzato i dati dell’archivio National Cancer Institute's Surveillance, Epidemiology and End Results per valutare l’incidenza e le caratteristiche cliniche della leucemia mieloide acuta insorta dopo chemioterapia per il trattamento del cancro dell’ovaio e per confrontarle con sottogruppi di pazienti affette da cancro dell’ovaio ma che non hanno sviluppato la leucemia secondaria e di pazienti con leucemia mieloide acuta primaria.
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