L’assunzione di acido tranexamico, l’agente antifibrinolitico molto usato per contenere gli eventi emorragici, riduce la mortalità per tutte le cause, senza aumentare il rischio di complicazioni trombotiche venose o arteriose.
La notizia proviene da una revisione e metanalisi canadese, che ha preso in considerazione 22 studi controllati e randomizzati per un totale di 49.538 pazienti.
Uno studio multicentrico retrospettivo effettuato dai ricercatori del Canadian Network for Observational Drug Effect Studies (CNODES) ha confrontato la sicurezza, nei primi 3 mesi di impiego, degli anticoagulanti diretti con quella del warfarin in corso di tromboembolia venosa.
Uno studio randomizzato, in doppio cieco con disegno cross over condotto in 4 unità di terapia intensiva neozelandesi stabilisce che l’infusione di una soluzione elettrolitica bilanciata (cristalloidi) o di soluzione fisiologica (NaCl 9%) comporta un rischio potenziale simile di danno renale.
L’assunzione continuativa di betabloccanti in occasione di interventi di chirurgia non cardiaca aumenta la morbilità e la mortalità. A questa conclusione è giunta un’indagine danese su 55.320 pazienti ipertesi a basso rischio in terapia con un regime a due farmaci. Per 14.644 di loro la combinazione comprendeva un betabloccante.
Una revisione sistematica condotta presso l’Università di Bristol dà importanti informazioni sul profilo di sicurezza della vareniclina, in particolare per quanto riguarda le alterazioni neuropsichiatriche gravi.
Una ricerca statunitense ha utilizzato i dati del Researched Abuse, Diversion, and Addiction-Related Surveillance (RADARS) System per valutare l’impiego a scopi medici e non degli oppioidi.
Uno studio clinico multicentrico internazionale di fase 2 ha esaminato il profilo di efficacia e sicurezza della bedaquilina nel trattamento della tubercolosi multiresistente ai farmaci. 160 pazienti di nuova diagnosi (con espettorato positivo e multiresistenza) sono stati assegnati in maniera randomizzata per ricevere, in aggiunta alla terapia farmacologica di base, un placebo oppure la bedaquilina, 400 mg una volta al giorno per 2 settimane, seguita da 200 mg 3 volte alla settimana per 22 settimane. Il follow-up si è protratto per 120 settimane.
Nel Regno Unito sono notevolmente cresciute dal 2007 al 2013 le segnalazioni di eventi avversi da dinitrofenolo, sostanza non autorizzata come farmaco, ma talvolta usata come "brucia grassi" e per "scolpire il corpo" dai body builders, grazie al suo meccanismo di dissociazione della fosforilazione ossidativa.
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