Una revisione condotta da un gruppo di lavoro internazionale e coordinata da Médecins Sans Frontières di Ginevra ha analizzato gli effetti avversi associate all’uso di nevirapina ed efavirenz per la terapia di prima linea dell’infezione da HIV. La ricerca sistematica della letteratura scientifica ha individuato 8 studi randomizzati e controllati, 26 studi prospettici di coorte (condotti per metà circa in Paesi a basso reddito) che avevano coinvolto complessivamente 26. 446 adulti e 3.975 bambini con infezione da HIV all’inizio del trattamento con antiretrovirali.
Un’indagine effettuata presso l’Università di Seul indica che l’impiego del gadolinio come mezzo di contrasto per la risonanza magnetica si associa a una bassa incidenza di reazioni di ipersensibilità immediata ed è più probabile nei pazienti con diatesi allergica e/o storia di precedenti reazioni.
Il tetramido è un colloide artificiale per la sostituzione di volume plasmatico, utilizzato per via endovenosa nel trattamento e nella profilassi dell’ipovolemia e dello shock [1]. Rientra quindi nella categoria dei “plasma expanders”, macromolecole metabolizzate lentamente, che, grazie ad un meccanismo oncotico, mantengono il volume plasmatico circolante in caso di shock ipovolemico da ustione e/o sepsi. Questi farmaci sono anche usati in emergenza per curare l’emorragia e sostenere le funzioni vitali, in attesa di avere a disposizione del sangue [2].
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