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Cardiotossicità da inibitori del checkpoint immunitario: un’evenienza rara, ma potenzialmente pericolosa per la vita

Gli eventi avversi cardiovascolari indotti da inibitori del checkpoint immunitario, farmaci ampiamente utilizzati nel trattamento dei tumori, rappresentano un’evenienza rara, ma potenzialmente letale per i pazienti che si sottopongono a queste terapie.
Lo evidenzia una revisione sistematica con metanalisi condotta su 83.315 pazienti in terapia con inibitori del checkpoint immunitario arruolati in 589 studi clinici, che ha indagato l’incidenza degli eventi avversi cardiovascolari nei pazienti sottoposti a monoterapia con questi farmaci o a regimi farmacologici combinati.
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La terapia mirata anti-HER2 è sicura per il cuore?

Nelle donne con carcinoma mammario, la terapia combinata anti-HER2 a base di trastuzumab e pertuzumab non sembra associarsi a un aumento della tossicità cardiaca rispetto alla monoterapia con trastuzumab.
Lo suggerisce uno studio di coorte cinese su 420 pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo in fase iniziale che hanno ricevuto trastuzumab in monoterapia o in combinazione con pertuzumab per più di sei mesi tra gennaio 2018 e febbraio 2021.
L’incidenza di cardiotossicità, definita come una diminuzione della frazione di eiezione del ventricolo sinistro di almeno 10
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Se anche il cuore fa da bersaglio

Una articolo di revisione pubblicato dal New England Journal of Medicine fa il punto sulla cardiotossicità dei nuovi farmaci target antitumorali. Analizza in particolare alcuni classi e riporta interessanti esempi.

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Cardiotossicità da trastuzumab

Ricercatori dell’Università di Toronto, in Canada, sono partiti dalla considerazione che nel mondo reale le pazienti giovani con cancro della mammella ricevono una chemioterapia più aggressiva in virtù della maggiore aspettativa di vita teorica e si sono interrogati sul rischio di cardiotossicità associato ai diversi schemi chemioterapici.
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Cardiotossicità da trastuzumab

Uno studio retrospettivo canadese ha individuato un aumento del rischio di scompenso cardiaco riconducibile al trattamento con trastuzumab. Delle 19.074 pazienti iscritte nell’Ontario Cancer Registry con diagnosi di cancro della mammella formulata nel periodo 2003-2009, il 17,7% aveva ricevuto il trastuzumab in chemioterapia adiuvante e l’84,9% era stato esposto ad antracicline.
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