colecistite

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Gli inibitori della dipeptidil peptidasi-4 aumentano il rischio di colecistite?

Nei pazienti con diabete di tipo 2, l’uso di inibitori della dipeptidil peptidasi-4 sembra associarsi a un aumento del rischio di colecistite, specialmente in caso di terapie di lunga durata.
Lo segnala una revisione sistematica con metanalisi di 82 studi controllati e randomizzati, per un totale di 104.833 pazienti con diabete di tipo 2, che ha confrontato il rischio in varie categorie di antidiabetici. 
L’esposizione a questi farmaci aumenta il rischio di colecistite (Odds Ratio – OR 1,43, limiti di confidenza al 95% da 1,14 a 1,79), ma non di colelitia
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Colecistite e colangite da lenvatinib

La terapia con lenvatinib, un inibitore della tirosin chinasi approvato per il trattamento di alcune forme tumorali, aumenta il rischio di colecistite e colangite.
Lo rileva un’analisi di disproporzionalità condotta sul database di segnalazione spontanea della FDA (FAERS), dalla quale sono emersi tassi di segnalazione significativi per colecistite (ROR rispetto all’insieme degli altri farmaci presenti nel database 20,24, limiti di confidenza al 95% da 17,29 a 23,70) e colangite (ROR 13,60, limiti di confidenza al 95% da 10,39 a 17,82) legati all’utilizzo del fa
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Liraglutide e disturbi delle vie biliari e della colecisti

L’assunzione di liraglutide aumenta il rischio di patologie delle vie biliari e della colecisti rispetto al placebo.

La notizia proviene da un’analisi post hoc dello studio LEADER (Liraglutide Effect and Action in Diabetes: Evaluation of Cardiovascular Outcome Results), ampio studio internazionale che ha arruolato 9.340 pazienti con diabete di tipo 2, ad alto rischio cardiovascolare, seguendoli per un periodo tra i 3,5 e i 5 anni.

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Le vie biliari soffrono le incretine

Un’indagine effettuata incrociando l’archivio britannico della medicina di base (United Kingdom Clinical Practice Research Datalink, 8% degli assistiti nel Regno Unito) e i dati di ricovero ospedaliero (Hospital Episodes Statistics) ha verificato l’associazione tra uso di inibitori del peptide-1 glucagone-simile (GLP-1), le incretine, o di inibitori della dipeptidil peptidasi 4 (DPP-4), le gliptine, la cui azione porta a un aumento dei livelli circolanti delle incretine stesse, con l’incidenza di patologie della colecisti e delle vie biliari.
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