I ricercatori dell’Università della California di San Francisco, utilizzando le segnalazioni provenienti da 2 studi clinici condotti tra il 2011 e il 2014, hanno stabilito la frequenza e le caratteristiche delle reazioni cutanee avverse da pembrolizumab, un immunomodulatore. L’analisi si riferisce a 83 pazienti con tumore (melanoma nella maggior parte dei casi, ma anche cancro del polmone, cancro della prostata e carcinoma a cellule di Merkel) che hanno ricevuto l’anticorpo anti PD-1 a dosi variabili tra 2 mg/kg ogni 3 settimane a 10 mg/kg ogni 3 settimane.
Il trattamento con vemurafenib può predisporre a una dermatite radio-indotta. La segnalazione proviene da un gruppo di dermatologi e oncologi francesi e canadesi che hanno osservato la reazione cutanea in due casi di melanoma metastatico (mutazione BRAF accertata) in trattamento con il farmaco.
Un’analisi retrospettiva degli studi clinici di fase 1 e 3 pubblicati fino al 2011 ha valutato la gravità, la frequenza e le caratteristiche delle reazioni cutanee associate all’impiego dell’antivirale telaprevir. Sono stati presi in considerazione tutti i partecipanti agli studi (1.346 pazienti trattati con l’associazione telaprevir, interferone pegilato e ribavirina e 764 pazienti di controllo trattati con l’associazione peginterferon e ribavirina) che hanno manifestato una reazione cutanea (n=221).
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