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Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina e ipertensione

L’uso degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) può associarsi all’insorgenza o a peggioramento di un’ipertensione.

La conferma di un dato già noto ma precedentemente controverso proviene da un’analisi di due database di farmacovigilanza, quello dell’OMS (VigiBase®) e quello francese.

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Eventi avversi degli antidepressivi nell’anziano

L’assunzione di inibitori della ricaptazione della serotonina-noradrenalina, ma non di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, è associata a un maggior numero di eventi avversi rispetto al placebo nei pazienti con più di 65 anni di età trattati nella fase acuta di un disturbo depressivo maggiore.

Il dato proviene da una revisione sistematica e metanalisi che ha incluso 19 studi controllati randomizzati e due studi osservazionali.

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Le ricadute degli SSRI si misurano a scuola

Uno studio prospettico di coorte condotto utilizzando il registro nazionale delle nascite della Finlandia (periodo 1996-2010, 845.345 gravidanze con feto singolo) individua una relazione tra esposizione agli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) durante la gravidanza e disturbi della parola e del linguaggio a distanza di tempo nei nati. L’analisi ha considerato 56.340 bambini (50,9% maschi, 86,6% sotto i 9 anni di età) per i quali era possibile ricostruire la storia di disturbi depressivi nella madre e l’esposizione agli antidepressivi durante la gestazione.
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Nuovi dati sugli antidepressivi SSRI in gravidanza

Uno studio frutto della collaborazione del National Center on Birth Defects and Developmental Disabilities dei CDC di Atlanta e del Dipartimento di Genetica Medica dell’Università della British Columbia di Vancouver ha esplorato l’effetto dell’assunzione in fase periconcezionale di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) sul rischio di malformazioni congenite.

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Maggior rischio di sanguinamento con gli SSRI

I pazienti in terapia antiaggregante per la prevenzione cardiovascolare hanno un rischio aumentato di sanguinamento in caso di somministrazione concomitante di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina. I risultati derivano da uno studio di coorte retrospettivo canadese su 27.058 pazienti ultracinquantenni con storia di infarto del miocardio. I loro dati sono stati ricavati dalle  cartelle cliniche di dimissione che coprivano il periodo gennaio 1998-marzo 2007.

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