L’assunzione a lungo termine di antidepressivi aumenta il rischio di insorgenza di diabete di tipo 2, aumento direttamente correlato alla durata dell’esposizione e alla dose somministrata.
Uno studio di coorte retrospettivo realizzato in Giappone ha confrontato pazienti al loro primo utilizzo di un antidepressivo (45.265) con pazienti che non ne avevano fatto uso (45.265).
L’esposizione a vari tipi di anticolinergici si assocerebbe a un aumento del rischio di demenza.
Il dato proviene da uno studio caso-controllo britannico nell’ambito di una coorte che ha valutato 58.769 pazienti con demenza e 225.574 controlli.
Uno studio di popolazione, coordinato dagli epidemiologi del King’s College di Londra, ha valutato la relazione tra l’impiego di farmaci antidepressivi a lungo termine e l’aumento di peso. Sono stati utilizzati i dati dello UK Clinical Practice Research Datalink, alimentato dal 7% dei medici di medicina generale britannici (oltre 2 milioni di assistiti) e sono stati selezionati 136.762 uomini e 157.957 donne con almeno 3 determinazioni dell’indice di massa corporea.
Uno studio caso-controllo suggerisce un legame tra assunzione di anticolinergici (antimuscarinici) e insorgenza a lungo termine di demenza.
Un’indagine retrospettiva condotta presso il Brigham and Women's Hospital di Boston conferma il rischio che con l’assunzione in gravidanza di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) si sviluppi una ipertensione polmonare persistente nel neonato, ma ne ridimensiona l’entità.
Una revisione sistematica canadese ha indagato il rischio di ipertensione polmonare dopo esposizione prenatale a farmaci antidepressivi. La ricerca sulla letteratura scientifica ha individuato 7 studi di qualità non adeguata, tanto che l’analisi quantitativa è stata possibile solo per gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina.
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