La somministrazione di paracetamolo durante la gravidanza potrebbe aumentare il rischio di insorgenza del disturbo da deficit di attenzione e iperattività(ADHD) nei bambini.
La segnalazione viene da uno studio di coorte prospettico canadese che ha incluso 394 bambini, analizzando alla nascita il loro meconio per rilevare la presenza di paracetamolo.
I bambini sono stati rivisti tra i 6 e i 7 anni di età, e di nuovo tra i 9 e gli 11 anni, per eseguire una risonanza magnetica cerebrale.
Secondo due studi prospettici di coorte britannici, il ricorso ad alcuni biomarcatori ematici consentirebbe di stratificare il rischio di danno epatico in caso di overdose da paracetamolo.
Una revisione sistematica britannica rimette in discussione il profilo di sicurezza del paracetamolo specie se usato alle dosi massime previste per l’analgesia nell’adulto. Dagli 8 studi di coorte pubblicati fino a maggio 2013 che avevano confrontato il farmaco somministrato alla dose standard per ottenere l’analgesia rispetto al non trattamento emerge un aumento del rischio di eventi avversi, in alcuni casi con andamento dose-dipendente.
Una metanalisi coordinata dai ricercatori della Harvard Medical School di Boston ha individuato un aumento del rischio di cancro del rene con l’impiego di analgesici. Queste conclusioni sono frutto della revisione dei 20 studi epidemiologici osservazionali (di coorte o caso-controllo) pubblicati fino a giugno 2012. Erano stati condotti in 6 nazioni e avevano coinvolto complessivamente 8.420 pazienti con cancro del rene; 14 si riferivano al paracetamolo, 13 all’acido acetilsalicilico e 5 ad altri FANS.
A circa 11 anni dalla normativa che nel Regno Unito ha imposto una riduzione delle compresse nelle confezioni di paracetamolo (al massimo 32 compresse in quelle vendute in farmacia e la metà in quelle di altre rivendite), si registra un calo della mortalità (periodo di osservazione 1993-2009) e dei danni epatici gravi (periodo di osservazione 1995-2009) da intossicazione accidentale o da tentato suicidio nei soggetti oltre i 10 anni di età.
Nel I semestre del 2008 sono pervenute 2 segnalazioni di rabdomiolisi comparse in corso di trattamento con paracetamolo.
Nel 2006 è pervenuta una segnalazione di rabdomiolisi ad esito fatale in un bambino di 3 anni a cui erano state somministrate dai genitori, senza prescrizione medica, una dose di paracetamolo (250 mg per via rettale) ed una di cefaclor per una sospetta infezione in atto. Dopo qualche ora dall’assunzione il paziente è stato ricoverato per ipotonia, astenia e dolori muscolari diffusi; gli esami ematologici hanno rivelato un aumento dei livelli di CPK (39900 U/L), di LDH (3256 U/L) e degli enzimi epatici ALT (179 U/L) e AST (919 U/L).
Sta facendo rumore una ricerca retrospettiva che ipotizza un legame tra uso di paracetamolo nei bambini e insorgenza di malattie allergiche
Uno studio, pubblicato su Lancet1 suggerisce l’ipotesi che l’uso del paracetamolo in età pediatrica possa essere un fattore di rischio per lo sviluppo di asma, rinocongiuntivite ed eczema nell’infanzia.Le caratteristiche della ricerca
80.211.154.110