Una metanalisi statunitense mostra che l’associazione prolungata (oltre 6 mesi) di due farmaci antiaggreganti (uno dei quali l’acido acetilsalicilico, l’altro un inibitore del recettore P2Y12, tipicamente una tienopiridina) non modifica il rischio di morte.
Una revisione sistematica canadese ha valutato il rischio di sanguinamento a seguito di una polipectomia eseguita durante una colonscopia nei pazienti in trattamento con clopidogrel. Sono stati selezionati 5 studi osservazionali (574 pazienti che non avevano sospeso il farmaco e 6.169 soggetti di controllo). L’esito primario considerato era il rischio di sanguinamento dopo la procedura nei pazienti che non avevano sospeso il trattamento; gli esiti secondari erano il sanguinamento precoce (nell’immediato periodo post operatorio) o a distanza di tempo (entro 30 giorni) dalla procedura.
Uno studio di coorte che ha coinvolto la popolazione danese (circa 5,3 milioni di abitanti) ha analizzato la relazione tra clopidogrel e fratture ossee. Il razionale di un possibile effetto negativo risiede nel fatto che l’inibizione del recettore piastrinico dell'ADP denominato P2Y12 da parte del farmaco interferisce sul metabolismo del tessuto osseo con meccanismi in parte ancora da chiarire.
I pazienti in terapia antiaggregante per la prevenzione cardiovascolare hanno un rischio aumentato di sanguinamento in caso di somministrazione concomitante di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina. I risultati derivano da uno studio di coorte retrospettivo canadese su 27.058 pazienti ultracinquantenni con storia di infarto del miocardio. I loro dati sono stati ricavati dalle cartelle cliniche di dimissione che coprivano il periodo gennaio 1998-marzo 2007.
Vari studi clinici [1,2] hanno confermato l’importanza del clopidogrel nel trattamento farmacologico dei pazienti affetti da sindrome coronarica acuta senza innalzamento del tratto ST (in associazione con ASA), sottoposti a angioplastica percutanea con applicazione di stent (PTCA), come terapia antiaggregante a breve termine per la prevenzione secondaria dell’infarto (in associazione con ASA) e a lungo termine per la prevenzione secondaria dell’infarto e dell’ictus (in pazienti per i quali esiste controindicazione ad ASA o ticlopidina).
80.211.154.110