Uno studio multicentrico italiano coordinato dal Dipartimento di Geriatria dell’Università di Parma, segnala che l’uso prolungato di inibitori della pompa protonica si associa, nei pazienti anziani, a un aumento del rischio di mortalità. I dati si riferiscono a 491 pazienti ultra65enni (età media 80 anni, 46% maschi) dimessi da 11 reparti di degenza ospedaliera per acuti e da 3 reparti di lungodegenza nel trimestre aprile-giugno 2007. Gli esiti primari considerati erano la mortalità e la combinazione di mortalità e riospedalizzazione.
Alcuni casi isolati di ipomagnesiemia associati all’assunzione a lungo termine di inibitori della pompa protonica erano stati già segnalati e sono, tra l’altro, stati oggetto di una precedente news. Ora l'associazione è stata verificata da una revisione sistematica olandese.
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