Secondo uno studio britannico che ha confrontato i tassi di vaccinazione in paesi che hanno adottato il green pass (tra cui l'Italia) e paesi che non hanno seguito questa strada, l'adozione del certificato verde ha portato a un significativo aumento dei tassi di vaccinazione anti COVID-19, specie nei paesi nei quali i tassi di vaccinazione non erano elevati di partenza.
Secondo uno studio di popolazione che ha riguardato 4.931.775 danesi il rischio di miocardite o miopericardite dopo una vaccinazione con vaccino a mRNA anti COVID-19 è reale ma bassissimo. In termini assoluti si tratta di 1,4 casi su 100.000 vaccinati per il vaccino Pfizer-Biontech e di 4,2 su 100.000 vaccinati per il vaccino di Moderna. Maggiormente a rischio sono i giovani tra i 12 e i 39 anni
Uno studio statunitense ha analizzato i messaggi di Twitter relativi alla vaccinazione anti COVID-19 in gravidanza e sull'esito della stessa. Twitter, come gli altri social media, potrebbe consentire di rilevare alcuni segnali di vaccinovigilanza prima ancora che questi emergano con i sistemi di segnalazione tradizionali
Secondo uno studio statunitense su 8.690.825 adulti dello stato di New York, il calo di efficacia dei vaccini non sarebbe dovuto tanto alla riduzione nel tempo dei tassi anticorpali ma soprattutto alla comparsa delle nuove varianti: l'efficacia dei vaccini a mRNA era superiore al 90% nel periodo in cui la variante Delta circolava pochissimo oltreoceano (maggio 2021) mentre era di poco superiore al 70% quando tale variante era presente nella maggior parte dei casi (agosto 2021). Di qui l'importanza di avere vaccini modificati in tempi rapidi rispetto al variare del virus
Uno studio di confronto tra vaccino anti COVID-19 a mRNA di Pfizer-Biontech e di Moderna su 439.684 veterani statunitensi mostra l'alta efficacia di entrambi i vaccini anche se il vaccino di Moderna riduce di più, anche se di poco, i rischi di infettarsi, di avere una malattia sintomatica, di essere ospedalizzati, di finire in terapia intensiva o di morire. La spiegazione potrebbe risiedere nel diverso dosaggio (100 microgrammi di Moderna rispetto a 30 microgrammi di Pfizer), nei diversi tempi di somministrazione o essere legato ad altre componenti dei vaccini.
In uno studio di popolazione israeliano su 306 .710 soggetti vaccinati con la seconda o con la terza dose di vaccino a mRNA anti COVID-19, a distanza di 1-2 mesi dalla vaccinazione la probabilità di infettarsi era significativamente inferiore per i trattati con il richiamo (riduzione dell'86% del rischio) così come la probabilità di essere ricoverati per la malattia
Uno studio ha analizzato le ricerche condotte in Google dagli statunitensi per avere informazioni sul vaccino anti COVID-19. Valutando il primo trimestre del 2021 è emerso che le ricerche relative al vaccino riguardavano il 50% di tutte le richieste su COVID-19, rispetto al 10% del periodo precedente (p<0,001). La maggior parte delle ricerche riguardava la disponibilità del vaccino, mentre solo una minoranza riguardavano la sicurezza e gli effetti avversi (<5% del totale) e le fake news sul vaccino (<1% del totale)
Le reazioni avverse neurologiche dopo vaccinazione anti COVID-19 ci sono (sindrome di Guillain-Barré, paralisi di Bell, miastenia) ma sono molto rare e comunque molto più rare di quelle in caso di COVID-19: uno studio britannico su oltre 30 milioni di persone svela che se dopo vaccinazione anti COVID-19 si hanno 38 casi in eccesso di Guillain–Barré ogni 10 milioni di dosi somministrate per il vaccino di Astra-Zeneca, in caso di malattia i casi in eccesso sono 145 per 10 milioni di test di positività a SARS-CoV-2
Alla base delle reazioni avverse di tipo immunitario al vaccino anti COVID-19, potrebbe esserci il meccanismo degli anticorpi anti idiotipo, gli anticorpi cioè che alcuni soggetti sviluppano contro gli anticorpi generati dal vaccino (o dalla malattia). Sarebbe la presenza di questi anticorpi anti idiotipo a spiegare come mai alcune persone abbiano reazioni gravi al vaccino
Un articolo di JAMA cerca di delineare che cosa accadrà nei prossimi anni, visto che le aziende farmaceutiche produttrici dei vaccini anti COVID-19 stanno spingendo per fare adottare in futuro una politica vaccinale annuale anti COVID-19. In realtà ci sono dubbi che questa sia la strategia migliore una volta raggiunta ovunque l'immunità di gregge
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