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La durata dell'efficacia dei vaccini a mRNA anti COVID-19

Un risultato inatteso viene da uno studio condotto all'Università della California di San Diego: si è osservata una recrudescenza di casi di COVID-19 in una popolazione di operatori sanitari in precedenza vaccinati con due dosi (nel dicembre 2020). L'efficacia del vaccino si è dimostrata superiore al 90% fino a sei mesi, ma nel mese di luglio si è avuta una epidemia di COVID-19 con 130 casi nei soggetti vaccinati, facendo crollare l'efficacia al 65,5%.

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Vaccinare contro COVID-19 chi ha una storia di allergia grave?

Uno studio israeliano ha arruolato 429 pazienti con alto rischio di reazioni allergiche e li ha vaccinati con il vaccino a mRNA di Pfizer-Biontech in strutture protette, valutando la comparsa di fenomeni allergici post vaccinali. Il 98% dei soggetti ad alto rischio allergico non ha avuto alcuna reazione, l'1% ha avuto lievi risposte allergiche e lo 0,7% (3 pazienti) ha avuto uno schock anafilattico

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Guillain-Barré e vaccino a mRNA anti COVID-19

Uno studio israeliano su 702 pazienti con storia pregressa di sindrome di Guillain Barré tranquillizza sulla possibilità di vaccinare questi soggetti con il vaccino anti COVID-19 di Pfizer Biontech: in un solo caso c'è stata una ricorrenza della sindrome (nel caso specifico è stata diagnosticata una polineuropatia sensorio-motoria demielinizzante) che è stata trattata con plasmaferesi e risoluzione dei disturbi neurologici

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I due vaccini a mRNA anti COVID-19 a confronto diretto

Uno studio su 1.647 operatori sanitari del Belgio ha confrontato la risposta anticorpale dei due vaccini a mRNA anti COVID-19. Dopo due dosi i livelli di anticorpi erano significativamente più alti con il vaccino di Moderna che con quello di Pfizer (p<0,001). La differenza potrebbe risiedere nelle più alte dosi di mRNA contenute nel vaccino di Moderna e nella diversa distanza tra le due dosi (3 settimane per Pfizer, 4 per Moderna)

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Non c'è una risposta crociata tra anticorpi per spiegare la trombosi da vaccino anti COVID-19

Secondo uno studio condotto in Germania su 59 pazienti con sospetta trombosi trombocitopenica da vaccino anti COVID-19 di Astra-Zeneca e 101 controlli vaccinati, nei pazienti con la trombosi sono più alti i livelli di anticorpi anti–PF4 piastrinici (come già evidenziato da altri studi), ma non c'è alcuna reazione crociata con gli anticorpi diretti contro SARS-CoV-2. In altre parole l'ipotesi che sia la risposta immunitaria a SARS-CoV-2 a stimolare la produzione di anticorpi anti-PF4 nei pazienti con trombosi trombocitopenica dopo vaccinazione non avrebbe fondamento

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La sicurezza sul campo dei vaccini a mRNA anti COVID-19

Uno studio israeliano ha analizzato i dati raccolti dopo la vaccinazione di 884.828 persone confrontandoli con quelli di una analoga popolazione non vaccinata. Nei vaccinati era aumentato significativamente il rischio di miocardite (da 1 a 5 casi per centomila vaccinati), ma tale rischio era ancora più alto nei non vaccinati che hanno avuto la COVID-19 

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Sicurezza ed efficacia del vaccino a mRNA anti COVID-19 negli adolescenti

In uno studio controllato e randomizzato di fase 2-3 su 3.732 adolescenti vaccinati con il vaccino anti COVID-19 di Moderna o con il placebo è emersa un'efficacia pari a quella nei giovani adulti e un buon profilo di sicurezza: dolore nel sito di iniezione nel 90% circa dei casi, mal di testa e astenia nel 50% circa (dati di poco superiori a quelli rilevati con il placebo). Non ci sono state reazioni avverse gravi

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Le reazioni cutanee da vaccino anti COVID-19

Uno studio statunitense ha quantificato la frequenza delle reazioni cutanee da vaccino a mRNA anti COVID-19. Su 49.197 vaccinati con la prima dose, l'1,9% ha avuto una reazione cutanea che per lo più (1% dei casi) era la comparsa di un rash e di prurito. Di questi l'83% non aveva il ripertersi del disturbo con la seconda dose

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Vaccino anti COVID-19 per via nasale

Un gruppo di ricerca statunitense ha sperimentato la somministrazione intranasale del vaccino anti COVID-19 di Astra Zeneca nell'animale: in criceti e macachi il vaccino riduceva significativamente la riduzione del virus e nei criceti comportava una produzione di anticorpi superiore a quella registrata con la classica somministrazione per via intramuscolare. Sono le basi per passare alla sperimentazione nell'uomo per questa via di somministrazione alternativa

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Le caratteristiche della trombosi venosa cerebrale associata a vaccino anti COVID-19

Secondo uno studio britannico su 95 pazienti con trombosi venosa cerebrale (70 dei quali post vaccinazione anti COVID-19 e 25 in forma idiopatica) la forma legata alla vaccinazione anti COVID-19 colpisce a un'età inferiore (47 anni rispetto a 57 anni) e ha un esito peggiore in termini di mortalità e disabilità (47% dei casi rispetto a 15%). Gli esiti negativi sono comunque meno frequenti se i pazienti vengono trattati con anticoagulanti non eparinici e con immunoglobuline.

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