Il ricorso a un inibitore del check point PD-1 nella terapia dei tumori in fase avanzata si associa più di quanto atteso a reazioni avverse immuni anche persistenti. Lo segnala uno studio di coorte retrospettivo multicentrico condotto negli Stati Uniti e in Australia su 387 pazienti con melanoma al terzo o quarto stadio, trattati con un’immunoterapia con un inibitore di PD-1.
Nel corso dello studio, il 69% dei pazienti ha sviluppato un evento avverso acuto immuno-correlato che nel 19,5% dei casi era di grado da 3 a 5.
La miocardite correlata alla terapia con inibitori dei checkpoint immunitari (ICI) è un evento avverso possibile e a volte fatale.
Alcuni ricercatori hanno quindi analizzato i dati dell’Adverse Event Reporting System della Food and Drug Administration (FAERS) e di EudraVigilance per valutare le caratteristiche associate a questa evenienza al di fuori degli studi clinici, nella vita reale.
La terapia con inibitori dei checkpoint immunitari sembra essere associata a un maggior numero di morti e di segnalazioni di eventi avversi gravi rispetto ad altri farmaci antitumorali.
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