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Martedì, Novembre 20, 2012

Fibrosi epatica con la didanosina

Reazione: 

Un’indagine retrospettiva condotta in Spagna in pazienti con infezione HIV o HCV-HIV ha individuato, tra i fattori di rischio indipendenti per l’insorgenza di fibrosi epatica, l’impiego di didanosina, un inibitore nucleosidico della transcrittasi inversa. Lo studio ha arruolato 281 pazienti con infezioni isolate da HCV o HIV o con coinfezione HCV/HIV. Tuttavia, dal momento che nel sottogruppo con infezione da HIV è stato riscontrato un solo caso di fibrosi, l’analisi è stata limitata a 213 pazienti, dei quali 68 (61,8% maschi, età 37,4-64 anni) avevano un’infezione isolata da virus HCV e 111 (67,6% maschi, età 40-44 anni) una confezione HCV-HIV. I criteri di esclusione comprendevano l’abuso alcolico (<50 grammi al giorno di alcol puro per >5 anni), la coinfezione da virus HBV, la presenza di epatopatia non infettiva e un’aderenza alla terapia antiretrovirale <75%. La presenza di fibrosi epatica è stata valutata con metodo elastometrico e con il dosaggio di varie metalloproteasi di matrice e dei loro inibitori tessutali. Applicando la regressione logistica, si è osservata un’associazione significativa tra fibrosi e impiego di didanosina (odds ratio 8,77, limiti di confidenza al 95% da 2,36, a 32,26, p=0,005), sesso maschile (odds ratio 7,75, limiti di confidenza al 95% da 2,33, a 25,64, p=0,0008), carica virale HCV su scala logaritmica (odds ratio 3,53, limiti di confidenza al 95% da 2,16, a 5,77, p<0,0001) ed età in anni (odds ratio 1,21, limiti di confidenza al 95% da 1,09, a 1,34, p=0,0003).

Esistono varie segnalazioni di epatotossiccità da inibitori nucleosidici della transcrittasi inversa come didanosina e stavudina. I dati di questo studio confermano il rischio potenziale con la prima, mentre per la seconda è stata individuata un’associazione soltanto dopo l’analisi univariata. I meccanismi di danno ipotizzati sono molteplici: predisposizione alla steatosi, danno endoteliale, alterazioni della coagulazione con tendenza alla trombosi. Poiché tra i fattori indipendenti individuati l’uso del farmaco è l’unico modificabile e non legato alle caratteristiche del paziente e della malattia, è ragionevole avere cautela nello stabilire l’indicazione al trattamento sulla base delle caratteristiche di ogni singolo caso e del rapporto rischi/benefici.

 

Suarez-Zarracina T, Valle-Garay E, et al. Didanosine (ddI) associates with increased liver fibrosis in adult HIV–HCV coinfected patients.  Journal of Viral Hepatitis 2012;19:685-93.

e-mail ricercatore: vasensia@medynet.com

 

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