I nuovi contraccettivi non favorirebbero la colelitiasi
Un ampio studio britannico caso-controllo esclude che l’uso dei nuovi contraccettivi orali contenenti come progestinico il drospirenone si associ a un aumento del rischio di colelitiasi. I ricercatori hanno selezionato nel registro nazionale dei medici di medicina generale (UK General Practice Research Database) le donne di 14-60 anni nel periodo 2001-2008 che avevano ricevuto almeno una prescrizione di contraccettivi per bocca contenenti come progestinico drospirenone o levonorgestrel (n= 400.111). Hanno classificato come casi (n=2.919) quelle in cui la diagnosi di colelitiasi (con storia di colica biliare, colecistite o colecistectomia) era stata formulata per la prima volta nel periodo dello studio e definito come esposizione l’assunzione di un contraccettivo orale con drospirenone e levonorgestrel entro 6 mesi dalla diagnosi stessa. A ciascun caso sono stati appaiati due controlli simili per età, data della diagnosi, storia clinica e ambulatorio di medicina generale di provenienza (n= 5.838). Dopo correzione per i fattori di confondimento, in particolare per l'indice di massa corporea, il rischio di sviluppare la colelitiasi è risultato, rispetto alle donne di controllo non esposte ai contraccettivi, simile sia con drospirenone (odds ratio 0,9, limiti di confidenza al 95% da 0,7 a 1,1) sia con levonorgestrel (odds ratio 1, limiti di confidenza al 95% da 0,9 a 1,1). La durata dell’uso risultava ininfluente.
Una sottoanalisi limitata alle pazienti sottoposte a colecistectomia (n=2.008, 69% del campione delle donne esposte) ha sostanzialmente confermato i dati (con levonorgestrel odds ratio 1,0, limiti di confidenza al 95% da 0,9 a 1,1; con drospirenone odds ratio 0,9, limiti di confidenza al 95% da 0,6 a 1,2).
I dati di questo studio smentiscono precedenti segnalazioni circa un effetto favorente la formazione di calcoli biliari dei contraccettivi di nuova generazione, che sarebbe equivalente a quello dei contraccettivi più collaudati e comunque non diverso da quello di donne che non assumono il farmaco.
A oggi, come già segnalato in precedenti news (http://www.farmacovigilanza.eu/node/810,
http://www.farmacovigilanza.eu/node/602) il rischio più rilevante associato all’uso di contraccettivi orali contenenti drospirenone si conferma quello tromboembolico.
Jick S, Pennap D. Drospirenone- and levonorgestrel-containing oral contraceptives and the risk of gallbladder disease. Contraception 2012;86:220-3.
e-mail ricercatore: sjick@bu.edu