Tanti ricoveri per pochi farmaci
Gli eventi avversi da farmaci sono una comune, costosa e spesso prevenibile complicanza della terapia medica. Negli ultimi anni l’incidenza di eventi avversi da farmaci è incrementata ed è stato dimostrato che l’età e la polifarmacoterapia sono i fattori di rischio più importanti.1
Ancor più gravi sono l’incremento delle ospedalizzazioni da eventi avversi da farmaci2 e l’incremento dei decessi e delle lesioni gravi dovute a farmaci.3
Gli eventi avversi da farmaci sono una causa di morbilità importante nei pazienti che giungono al Pronto soccorso, soprattutto tra gli anziani.4
Uno studio recente5 ha valutato la frequenza e i tassi di ospedalizzazione dopo visite di anziani al Pronto soccorso per eventi avversi da farmaci, verificatisi dal 2007 al 2009 in 58 ospedali degli Stati Uniti. Inoltre è stato valutato il contributo di farmaci specifici, compresi quelli ad alto rischio secondo gli indicatori HEDIS (Healthcare Effectiveness Data and Information Set) e quelli potenzialmente inappropriati secondo i criteri di Beers.6 Su un totale di 12.666 casi, sono stati stimati 265.802 accessi in Pronto soccorso per eventi avversi da farmaci verificatisi annualmente dal 2007 al 2009 in persone sopra i 65 anni di età. Il 37,5% di questi accessi (99.628) ha richiesto un’ospedalizzazione. Quasi la metà dei ricoveri riguardava anziani di ottant’anni o più e il tasso di ospedalizzazione era 3,5 volte più alto nei soggetti con 85 anni o più rispetto a quelli di età compresa tra i 65 e i 69 anni.
Quattro farmaci o classi di farmaci d’uso comune sono stati implicati nei due terzi delle ospedalizzazioni (67%): warfarin nel 33,3% dei casi, insulina nel 13,9%, farmaci antiaggreganti nel 13,3% e ipoglicemizzanti orali nel 10,7%.
La maggior parte dei ricoveri (66%) è stata causata da una overdose accidentale; solamente l’1,2% è stato attribuito a farmaci comunemente definiti ad alto rischio e il 6,6% a quelli potenzialmente inappropriati, con un coinvolgimento della digossina in circa la metà di questi ultimi.
Dei tanti medicinali che vengono assunti dagli anziani, solo quattro farmaci o classi di farmaci di uso comune sono responsabili dei due terzi dei ricoveri per eventi avversi che ogni anno avvengono negli Stati Uniti e la causa principale è un uso non corretto.
Se si vogliono ridurre i danni da farmaci e l’enorme costo derivante bisogna concentrare le proprie attenzioni innanzitutto su questi farmaci. Quando si inizia una terapia in un anziano si deve considerare lo stato funzionale, la spettanza di vita e il supporto sociale, distinguendo tra un anziano sano e un anziano fragile.
Si potrebbe migliorare il monitoraggio della digossina, degli anticonvulsivanti e del tempo di protrombina nei pazienti in terapia con warfarin, soprattutto nei pazienti più anziani con iniziale deterioramento cognitivo.
Per quel che riguarda i medicinali per il diabete, negli anziani si devono evitare il più possibile le ipoglicemie, accontentandosi di un controllo glicemico meno rigido e limitando l’uso di insulina. Rimane indubbio che ogni scelta e prescrizione deve sempre essere preceduta da un colloquio, nel quale vengano spiegati i rischi e i benefici, istruendo il paziente, i familiari e i caregiver a riconoscere precocemente le reazioni avverse da farmaco e condividendo le decisioni.
- Pharmacoepidemiol Drug Saf 2010;19:901-10. CDI NS
- Plos One 2010;5;11:13977. CDI #rrr#
- Arch Intern Med 2007;167;16:1752-9. CDI #rrr#
- JAMA 2006;296;15:1858-66. CDI #rrr#
- N Engl J Med 2011;365;21:2001-12. CDI #rrr#
- Arch Intern Med 2003;164:298. CDI NS
a cura di Luca Pellizzari, III Geriatria, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata, Verona