Psicotropi e morte improvvisa cardiaca
Secondo uno studio caso-controllo finlandese, il fatto di assumere farmaci psicotropi in concomitanza di un evento coronarico si associa a un aumento del rischio di morte improvvisa. I ricercatori dell’Università di Oulu hanno confrontato l’anamnesi farmacologica di un campione di pazienti con morte improvvisa dopo un infarto del miocardio (n=1.814, età media 65 anni) e di un campione di pazienti sopravvissuti alla medesima condizione (n=1.171, età media 66 anni). Hanno riscontrato una differenza significativa nella frequenza di impiego di antipsicotici (9,7 vs 2,4%; odds ratio 4,4, limiti di confidenza al 95% da 2,9 a 6,6; p<0,001) e di antidepressivi (8,6 vs 5,5%; odds ratio 1,6, limiti di confidenza al 95% da 1,2 a 2,2; p=0,003), ma non di benzodiazepine (11,7 vs 13,2%; p=0,27). Il rischio più elevato era dato dalla combinazione di fenotiazine e antidepressivi (odds ratio 18,3, limiti di confidenza al 95% da 2,5 a 135,3; p< 0,001).
I dati dello studio indicano che, per meccanismi ancora da chiarire, l’assunzione di farmaci psicotropi, è in grado di far precipitare un evento coronarico acuto. Nella pratica clinica, per minimizzare la probabilità di morte improvvisa, è bene usare cautela nell’impiego di questi farmaci in pazienti a rischio cardiovascolare elevato.
Honkola J, Hookana E, et al. Psychotropic medications and the risk of sudden cardiac death during an acute coronary event. Eur Heart J 2012;33:745-51.
e-mail ricercatore: heikki.huikuri@oulu.fi