FANS e rischio cardiovascolare
Nel corso degli ultimi anni sono state pubblicate diverse analisi del rischio cardiovascolare associato all’assunzione di antinfiammatori non steroidei (FANS).1 Focus già nel 2006 e nel 2011 ha affrontato questo tema.2,3
Una revisione sistematica pubblicata sulla rivista PLoS Medicine fornisce ora una “stima dei rischi di confronto tra i vari farmaci antinfiammatori non steroidei a dosaggi usuali in un ambito di comunità”.4,5
L’analisi è stata ristretta agli studi osservazionali controllati e alle revisioni, poiché gli studi clinici controllati e randomizzati pubblicati riportavano un numero ristretto di eventi cardiovascolari, insufficienti per lo scopo della revisione.4
I risultati della revisione sono sostanzialmente in linea con le precedenti metanalisi di studi controllati e randomizzati.6 Tra i farmaci analizzati, il rischio globale cardiovascolare più basso è stato osservato per l’ibuprofene (rischio relativo 1,18, limiti di confidenza al 95% da 1,11 a 1,25) e per il naproxene (rischio relativo 1,09, limiti di confidenza al 95% da 1,02 a 1,16), mentre quello più alto è stato osservato per l’ormai non più in commercio rofecoxib (rischio relativo 1,45, limiti di confidenza al 95% da 1,33 a 1,59) e per il diclofenac (rischio relativo 1,40, limiti di confidenza al 95% da 1,27 a 1,55).
E’ stato rilevato in un’analisi accoppiata sugli effetti dei dosaggi di cinque farmaci valutati in dieci o più studi, come basse dosi di ibuprofene (≤1.200 mg/die) e qualsiasi dosaggio di naproxene siano apparse prive di rischio cardiovascolare, mentre basse dosi di diclofenac (<100 mg/die) sono state associate a un incremento del rischio relativo del 22% (rischio relativo 1,22, limiti di confidenza al 95% da 1,12 a 1,33); tale rischio raddoppiava per dosi superiori a 100 mg al giorno (rischio relativo 1,98, limiti di confidenza al 95% da 1,40 a 2,82).
Sulla base di questi dati, i medici dovrebbero sempre considerare la reale necessità di un farmaco antinfiammatorio non steroideo e comunque prescrivere i dosaggi più bassi e per il minor tempo possibile.
Naprossene e ibuprofene a basse dosi sembrano essere gli antinfiammatori non steroidei con minore probabilità di aumentare il rischio cardiovascolare.
- Drug Therapeut Bull 2010;48:26-29. CDI #rrr#
- Focus Farmacovigilanza 2006; 13(44):1-3. CDI #rrr#
- Focus Farmacovigilanza 2011;17(63):5. CDI #rrr#
- PloS Med 2011;8:e1001098. CDI #rrr#
- Drug Therapeut Bull 2011;49:134. CDI #rrr#
- Brit Med J 2011;342:c7086. CDI #rrr#