Note informative AIFA su antidepressivi SSRI e intervallo QT
Che cosa succede?
Nell’ultimo trimestre dell’anno 2011, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha pubblicato a distanza di pochi mesi due Note informative importanti per sottolineare la possibile associazione tra i farmaci antidepressivi citalopram ed escitalopram (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina – SSRI) e il prolungamento dose-dipendente dell’intervallo QT all’elettrocardiogramma.
Qual è il problema?
Uno studio clinico, finalizzato a valutare gli effetti degli antidepressivi inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina sull’intervallo QT di soggetti adulti sani, ha rilevato che l’uso di citalopram o escitalopram può causare un prolungamento dose-dipendente dell’intervallo QT.
Inoltre ha mostrato che non vi è nessun beneficio addizionale nel trattamento della depressione se si utilizzano dosaggi di citalopram più alti di 40 mg al giorno.
Alcuni casi di prolungamento del QT e di aritmie ventricolari, inclusa la torsione di punta, associati all’uso di questi due farmaci sono emersi anche dalla revisione dei dati ottenuti dalle segnalazioni spontanee.
Conclusioni
I foglietti illustrativi dei farmaci a base di citalopramed escitalopramsaranno modificati per includere il rischio del prolungamento dell’intervallo QT e le seguenti raccomandazioni circa il dosaggio e l’utilizzo.
La dose massima raccomandata di citalopram:
- negli adulti è stata ridotta da 60 mg a 40 mg al giorno, a causa del rischio di prolungamento dell’intervallo QT associato alle dosi più alte;
- per i pazienti anziani è, di conseguenza, ridotta da 40 mg a 20 mg al giorno;
- per i pazienti con ridotta funzionalità epatica è ridotta da 30 mg a 20 mg al giorno. La dose massima raccomandata di escitalopram:
- per i pazienti anziani di età superiore ai 65 anni è ridotta a 10 mg al giorno.
Sono stati segnalati casi di aritmie ventricolari, inclusa torsione di punta, prevalentemente in pazienti di sesso femminile, con ipopotassiemia e con un preesistente prolungamento dell’intervallo QT all’elettrocardiogramma o altre patologie cardiache. Questi farmaci sono quindi controindicati in pazienti con alterazioni del ritmo o della frequenza cardiaca.
E’ altresì controindicata la cosomministrazione di altri farmaci che possono prolungare l’intervallo QT (per esempio gli antiaritmici di classe IA e III, alcuni antipsicotici come l’aloperidolo, gli antimalarici, gli antidepressivi triciclici e alcuni antistaminici come astemizolo e mizolastina).
Infine agli operatori sanitari si consiglia cautela con i pazienti a più alto rischio di sviluppare torsione di punta soprattutto se sono predisposti a ipopotassiemia o ipomagnesiemia. Si raccomanda, inoltre, di rivalutare i pazienti che assumono dosi superiori a quelle massime ora raccomandate e di ridurne gradualmente la dose, dato l’aumento dose-dipendente del rischio cardiotossico.
- Note informative importanti AIFA, 25 ottobre, 5 dicembre 2011 (www.agenziafarmaco.gov.it)