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Lunedì, Gennaio 30, 2012

Una segnalazione italiana: potenziale effetto oncogeno del mitoxantrone

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Proviene dall’Italian Mitoxantrone Group  la segnalazione che l’impiego del mitoxantrone, un farmaco antineoplastico strutturalmente correlato alle antracicline per il trattamento della sclerosi multipla, si associ a un aumento dei casi di leucemia mieloide acuta. Il segnale è stato ricavato retrospettivamente dai dati di 3.220 pazienti (età media 44,2 anni, 63% donne) trattati dal 1998 al 2008 in 40 centri di riferimento nazionali e seguiti per un periodo di osservazione variabile tra 12 e 140 mesi (media 49 mesi).

Dalla documentazione clinica disponibile risultano 30 nuovi casi di leucemia mieloide acuta (incidenza 0,93%, limiti di confidenza al 95% da 0,6% a 1,26%). Nei pazienti che hanno sviluppato la malattia la dose cumulativa media di mitoxantrone era più elevata (78 vs 65 mg/m2, p=0,028); ogni aumento della dose cumulativa corrispondeva a un incremento del 3% del rischio dell’evento avverso considerato. La latenza tra l’inizio del trattamento e la diagnosi della malattia mieloproliferativa si è dimostrata inaspettatamente lunga (mediana 33 mesi, range 13-84 mesi); inoltre in 8 pazienti (27%) la leucemia è stata diagnosticata a distanza di oltre 4 anni dalla prima somministrazione. Il tasso di mortalità è risultato del 37%.

Il rischio non trascurabile di induzione di una leucemia mieloide acuta associato all’impiego di mitoxantrone nella sclerosi multipla impone una cauta valutazione del rapporto costi/benefici della terapia e, una volta decisa la sua adozione, un attento follow up, che si prolunghi almeno fino al sesto anno dalla fine del trattamento.  

 

Martinelli V, Cocco E, et al. Acute myeloid leukemia in Italian patients with multiple sclerosis treated with mitoxantrone. Neurology 2011;77:1887-95.

e-mail ricercatore: martinelli.vittorio@hsr.it

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