Rischio di aborto spontaneo con i FANS

Uno studio canadese caso-controllo segnala l’associazione tra impiego di FANS diversi dall’acido acetilsalicico e aborto spontaneo. I ricercatori hanno selezionato dal Quebec Pregnancy Registry, attivato nel 1997, 4.705 casi di aborto spontaneo entro la 20° settimana (età media delle gestanti 28,7 anni) e li hanno appaiati a 47.050 gravidanze di controllo a rischio di aborto (età media delle gestanti 27,4 anni) in rapporto 1:10 in funzione dell’età gestionale (media 10,5 settimane) e della data dell’aborto. L’esposizione a un FANS nel periodo del concepimento o durante la gravidanza si era verificata nel 7,5% delle gravidanze con aborto spontaneo (n=352) e nel 2,6% delle gravidanze di controllo (2,6%). Il rischio complessivo di aborto spontaneo con l’uso anche occasionale di FANS (non si osservava un effetto dose-risposta) risultava quindi più che raddoppiato (odds ratio 2,43, limiti di confidenza al 95% da 2,12 a 2,79) con notevoli differenze tra i singoli farmaci (con diclofenac odds ratio 3,09, limiti di confidenza al 95% da 1,96 a 4,87; con naproxene odds ratio 2,64, limiti di confidenza al 95% da 2,13 a 3,28; con celecoxib odds ratio 2,21, limiti di confidenza al 95% da 1,42 a 3,45; con ibuprofene odds ratio 2,19, limiti di confidenza al 95% da 1,61 a 2,96; con rofecoxib odds ratio 1,83, limiti di confidenza al 95% da 1,24 a 2,70). Anche l’impiego combinato di più FANS comportava un aumento del rischio di entità simile (odds ratio 2,64, limiti di confidenza al 95% da 1,59 a 4,39).

Questa segnalazione ha ricadute non trascurabili nella pratica clinica, in quanto specie all’inizio della gravidanza l’impiego di FANS, in genere a scopo analgesico, è tutt’altro che raro (almeno una volta nel 17% delle gravidanze secondo gli autori dello studio).