Statine e diabete di nuova insorgenza
Sulla base dei risultati di una recente metanalisi sono emersi dubbi sul rischio di insorgenza di diabete in pazienti trattati con statine ad alte dosi.1 La ricerca ha preso in esame gli studi controllati e randomizzati di confronto tra la terapia con statine ad alte dosi e statine a dosaggi usuali che abbiano incluso più di mille partecipanti seguiti per almeno un anno. Sono stati valutati i nuovi casi di diabete e il numero di eventi cardiovascolari maggiori (morte cardiovascolare, infarto miocardico non fatale o ictus, rivascolarizzazione coronarica). In tutto i ricercatori hanno incluso nella metanalisi 5 studi con atorvastatina e simvastatina per un totale di 32.752 partecipanti che non avevano una diagnosi di diabete al momento della randomizzazione. Di questi 2.749 (8%) hanno sviluppato un diabete: 1.449 nel gruppo trattato con dosaggi elevati (40-80 mg/die) e 1.300 nel gruppo a dosaggi usuali (10-40 mg/die). In altri termini il trattamento intensivo era gravato, rispetto a quello a dosi usuali di 2 casi aggiuntivi di diabete di nuova insorgenza ogni 1.000 pazienti trattati/anno (odds ratio 1,12, limiti di confidenza al 95% da 1,04 a 1,22).
Dei 6.684 soggetti che hanno sperimentato un evento cardiovascolare maggiore, 3.134 appartenevano al gruppo di trattamento intensivo rispetto ai 3.550 del gruppo con dosaggi usuali. Si aveva quindi un rischio minore di eventi cardiovascolari nei pazienti trattati con terapia aggressiva: -6,5 pazienti/1.000 all’anno (odds ratio 0,84, limiti di confidenza al 95% da 0,75 a 0,94).
Rispetto alla terapia a dosi moderate, nei pazienti in trattamento intensivo con statine il numero di pazienti da trattare per avere un nuovo caso di diabete/anno era 498, mentre i pazienti da trattare per prevenire un evento cardiaco/anno erano 155.
I benefici correlati a questa classe di farmaci superano i dubbi su questo rischio, tra l’altro relativamente basso e clinicamente poco rilevante, ma spunto per ricerche future.
- JAMA 2011;305:2556-64. CDI #nnf#