Disturbi urinari da farmaci
Parecchi farmaci di comune impiego sono responsabili di quei disturbi a carico delle vie urinarie inferiori, convenzionalmente raggruppati sotto l’acronimo di LUTS (Lower Urinary Tract Symptoms). Lo indica uno studio statunitense su oltre 63.579 uomini di 45-69 anni senza patologie della prostata, malattie neurologiche e forme di cancro potenzialmente interferenti sui sintomi (soprattutto vescica e colon). I sintomi urinari sono stati valutati con la scala standardizzata AUASI (American Urological Association Symptoms Index). E’ risultato che potevano dipendere da parecchie classi di farmaci, in grado di agire influenzando la funzione del muscolo detrusore e degli sfinteri delle vie urinarie o aumentando la diuresi: antistaminici (odds ratio 1,11, limiti di confidenza al 95% da 1,06 a 1,17), broncodilatatori (odds ratio 1,22, limiti di confidenza al 95% da 1,15 a 1,29), simpaticomimetici (odds ratio 1,10, limiti di confidenza al 95% da 1,01 a 1,20), anticolinergici (odds ratio 0,96, limiti di confidenza al 95% da 0,88 a 1,06), diuretici (odds ratio 1,15, limiti di confidenza al 95% da 1,10 a 1,21) e antidepressivi (odds ratio 1,39, limiti di confidenza al 95% da 1.32 a 1,47). Complessivamente, si poteva attribuire a questi medicinali il 10% dei disturbi, rispetto a un peso del 29% dell’ipertrofia prostatica benigna.
Pertanto di fronte a un quadro clinico di LUTS, prima di sospettare una patologia prostatica, è opportuna un’attenta anamnesi farmacologica e la verifica dell’eventuale nesso causale tra i sintomi riferiti e qualche terapia in atto. Tenendo anche conto che sia le malattia della prostata, sia l’utilizzo di gran parte di questi farmaci, anche in associazione, cresce con l’avanzare dell’età.
Wuerstle MC, Van Den Eeden SK, et al for the Urologic Diseases in America Project. Contribution of common medications to Lower Urinary Tract Symptoms in men. Arch Intern Med 2011;171:1680-2.
e-mail ricercatore: Steven.J.Jacobsen@kp.org