Terbinafina e disturbi dell’udito
Il Lareb, il Centro di farmacovigilanza olandese, ha reso noto un segnale su terbinafina e disturbi dell’udito.
La terbinafina è un farmaco utilizzato nel trattamento delle infezioni micotiche cutanee. Gli effetti avversi più comuni associati all’uso orale sono: artralgie, mialgie, reazioni cutanee e gastrointestinali. Nel 2009 l’AIFA aveva identificato un segnale su questo farmaco e i disturbi dell’olfatto.
Al 18 ottobre dello scorso anno il database olandese conteneva 6 segnalazioni di disturbi dell’udito (ipoacusia e tinnito, odds ratio 4,2). La durata del trattamento (per la maggior parte per una onicomicosi), non sempre riportata, variava tra un mese e mezzo e 12 mesi. Anche i dati della posologia sono piuttosto carenti. In due casi si è registrato un dechallenge positivo e la latenza d’insorgenza del disturbo variava fra i 2 giorni e i 6 mesi. Questa variabilità nella latenza sembra parzialmente spiegabile con la reazione avversa, non sempre facilmente riconoscibile. Al 19 ottobre 2010 il database dell’OMS conteneva 83 segnalazioni di disturbi dell’udito da terbinafina e tra queste l’ipoacusia (odds ratio: 1,9) era l’unica reazione avversa segnalata con disproporzionalità (numero di casi segnalati superiore all’atteso).
Il meccanismo dell’ototossicità non è noto. La terbinafina inibisce la squalene epossidasi, un enzima presente nelle membrane cellulari fungine e dal momento che questo enzima possiede anche un ruolo nella sintesi del colesterolo umano la sua inibizione potrebbe indurre una diminuzione dello stesso. A questa deplezione potrebbe essere associata una diminuzione dell’elettromotilità ed emissione otoacustica delle cellule cigliate della coclea data l’importanza del colesterolo nella membrana di queste cellule.
Alla luce di questi dati il Lareb suggerisce un aggiornamento della scheda tecnica dei prodotti a base di terbinafina.