Nimesulide da non usare nel dolore cronico
Dolore acuto e dismenorrea primaria: sono queste le due condizioni nelle quali l’uso della nimesulide ha un rapporto benefici/ rischi favorevole. Il farmaco non va invece più usato per il dolore da osteoartrosi.
Sono queste le conclusioni della revisione sistematica dell’Agenzia europea dei medicinali sulla nimesulide. Il Comitato per i prodotti medicinali per uso umano (CHMP) ha analizzato i risultati di diversi studi epidemiologici, le segnalazioni disponibili sulle reazioni avverse (specie gastroenteriche ed epatiche) e i dati della letteratura scientifica.
Al termine dell’analisi la nimesulide ha dimostrato di avere un’efficacia analoga ad altri farmaci antinfiammatori non steroidei (diclofenac, ibuprofene e naprossene) e una tossicità gastrointestinale sovrapponibile, a fronte però di un aumentato rischio di tossicità epatica. Per questo la Commissione ha indicato una restrizione all’uso, limitandola al dolore acuto e non al trattamento dell’osteoartrosi, condizione cronica che richiederebbe il ricorso costante al farmaco con conseguente aumento del rischio di danno epatico. Questa limitazione si aggiunge a quelle già stabilite negli anni passati dall’EMA per ridurre il rischio di epatotossicità.