Pioglitazone con cautela
Su richiesta della Commissione Europea, a seguito di un aumentato numero di segnalazioni di cancro della vescica in soggetti trattati con pioglitazone, il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell’Agenzia europea dell’EMA ha concluso la propria revisione dei medicinali contenenti pioglitazone, dopo che la Francia aveva sospeso il farmaco sul suo territorio.
L’analisi ad interim di tre studi non aveva finora confermato una chiara associazione tra l’uso del pioglitazone e l’insorgenza di cancro della vescica ma la pubblicazione di un ampio studio francese su oltre 150.000 soggetti esposti al farmaco, dal quale emergerebbe un’associazione tra farmaco e tumore, ha portato nuovi importanti dati.
Il Comitato dell’EMA ha analizzato tutti i dati disponibili a oggi per giungere alla conclusione che il pioglitazone resta una “valida opzione terapeutica per alcuni pazienti affetti da diabete di tipo 2, ma che vi è un lieve aumento di casi di cancro della vescica”, per cui occorre fare una “accurata selezione dei pazienti con una revisione periodica dell’efficacia e sicurezza dal trattamento nel singolo paziente”. In particolare non va iniziata la terapia nei soggetti con cancro della vescica, con una storia di cancro della vescica o con una ematuria macroscopica non indagata.