La partecipazione dei cittadini
Ascoltare i cittadini arricchisce la farmacovigilanza, perché sono loro che sperimentano in prima linea gli effetti indesiderati da farmaci ed è quindi importante che abbiano la possibilità di segnalarli direttamente alle autorità sanitarie.
A tal proposito il farmacista può svolgere un ruolo determinante. Come già anticipato negli scorsi numeri di Focus (dicembre 2009 e settembre 2010) nel 2010 nella regione Veneto è stato condotto uno studio nelle farmacie aperte al pubblico con lo scopo di promuovere, attraverso i farmacisti, la segnalazione di reazioni avverse da parte dei cittadini. Il progetto, promosso e coordinato dal Servizio di farmacologia dell’Azienda ospedaliera universitaria di Verona con la collaborazione di Federfarma Veneto e dell’AIFA, ha coinvolto circa 200 farmacisti operanti in 118 farmacie pubbliche e private, distribuite nelle diverse province del Veneto. Gli obiettivi erano quelli di valutare la capacità dei cittadini di individuare e segnalare sospette reazioni avverse da farmaci; valutare l’efficacia di un modello formativo e di ricerca allo scopo di riprodurlo in altre regioni e aumentare la comunicazione tra farmacista e cittadino nella gestione complessiva del farmaco, a partire dalla farmacovigilanza. Lo studio, della durata di quattro mesi, è stato organizzato sotto forma di un progetto di formazione sul campo rivolto ai farmacisti (accreditato dalla Commissione ECM delle regione Veneto). Dal punto di vista metodologico, a ciascun farmacista partecipante è stato chiesto di intervistare circa 25 cittadini alla settimana (obiettivo massimo 400 cittadini totali) di età >18 anni che avessero preso almeno un farmaco nell’ultimo mese. Su un’apposita scheda sono stati registrati dal farmacista gli eventuali problemi correlati al farmaco riferiti dal cittadino, con l’indicazione del farmaco ritenuto responsabile. A tutti i soggetti che hanno riferito eventi avversi è stata consegnata la scheda per la segnalazione delle reazioni avverse (diversa da quella nazionale e concordata con l’AIFA). I cittadini, una volta compilata la scheda, potevano consegnarla al farmacista o in alternativa inviarla direttamente per posta, via fax o tramite internet al Centro regionale di farmacovigilanza di Verona.
In quattro mesi sono stati intervistati dai farmacisti 46.794 cittadini (62% donne) che avevano utilizzato un farmaco nell’ultimo mese. Il 9,5% degli intervistati ha riferito al farmacista di avere avuto problemi a causa dei farmaci assunti. Ai cittadini che avevano avuto una reazione avversa da farmaci è stata consegnata la scheda per la segnalazione di reazioni. Il 52% (2.312 segnalazioni) di questi ha compilato la scheda riconsegnandola, nella maggioranza dei casi, direttamente al farmacista. Questo dato è molto rilevante se si ricorda che meno del 5% dei medici e degli altri operatori sanitari partecipa attivamente al sistema della segnalazione spontanea. La maggior parte delle segnalazioni inviate riguardavano reazioni non gravi e la qualità della compilazione delle schede è stata, in generale, molto buona. I risultati positivi ottenuti hanno portato l’AIFA ad allargare questo progetto alle altre regioni italiane.