Tetramido e ipersensibilità
Il tetramido è un colloide artificiale per la sostituzione di volume plasmatico, utilizzato per via endovenosa nel trattamento e nella profilassi dell’ipovolemia e dello shock [1]. Rientra quindi nella categoria dei “plasma expanders”, macromolecole metabolizzate lentamente, che, grazie ad un meccanismo oncotico, mantengono il volume plasmatico circolante in caso di shock ipovolemico da ustione e/o sepsi. Questi farmaci sono anche usati in emergenza per curare l’emorragia e sostenere le funzioni vitali, in attesa di avere a disposizione del sangue [2].
Nel I semestre 2008 sono pervenute alla banca dati del GIF tre segnalazioni di reazioni avverse associate alla somministrazione di tetramido, effettuate dallo stesso medico e riferite al medesimo lotto del farmaco. In tutti i casi il quadro clinico era riconducibile a manifestazioni di ipersensibilità: brivido, cefalea, febbre (in una donna di 25 anni); brivido e parestesia agli arti superiori (in una donna di 62 anni); brivido, ipotensione, parestesia alle mani (in un uomo di 61 anni). Le reazioni si sono verificate dopo 5 minuti dall’infusione del farmaco, utilizzato in corso di plasmaferesi terapeutica, e si sono risolte dopo somministrazione di calcio gluconato (in due pazienti) e di betametasone per via endovenosa (in un paziente). Farmaci concomitanti erano riportati in due casi (prednisone 5 mg/die per os; furosemide per os).
La scheda tecnica del tetramido riporta la possibile, ma rara, insorgenza di reazioni anafilattiche di intensità variabile, sebbene le reazioni avverse più frequenti siano quelle direttamente correlate agli effetti terapeutici del farmaco, come una emodiluizione determinata dall’espansione della volemia senza concomitante somministrazione di componenti del sangue. Si può anche verificare una diluizione dei fattori della coagulazione.
E’ noto che alcuni “plasma expanders” stimolano la secrezione di istamina direttamente dai mastociti anche senza una preventiva sensibilizzazione, fenomeno può essere responsabile di reazioni anafilattiche inaspettate [3].
Data la gravità delle reazioni anafilattiche che possono insorgere in seguito alla somministrazione di tetramido, è raccomandabile tenere sotto stretto controllo medico il paziente in trattamento. Nel caso in cui si verifichi una reazione anafilattica, è necessario interrompere immediatamente l’infusione e provvedere ad un trattamento di emergenza volto a sostenere le funzioni vitali. Non esistono test per prevedere l’insorgenza delle reazioni anafilattiche né la gravità e l’esito delle stesse.
- Riassunto delle caratteristiche del prodotto.
- AIFA. Guida all’uso dei farmaci; 4; 2007.
- Goodman & Gilman. Le basi farmacologiche della terapia. X edizione.