Isotretinoina e disturbi psichiatrici
L’isotretinoina è lo steroisomero di sintesi della tretinoina. Il meccanismo d’azione non è stato ancora chiarito nei dettagli, è stato provato tuttavia che il miglioramento del quadro clinico dell’acne grave si accompagna ad una diminuzione dell’attività delle ghiandole sebacee ed a una riduzione, dimostrata istologicamente, del volume delle ghiandole stesse. E’ stata dimostrata anche un’attività antinfiammatoria a livello cutaneo dell’isotretinoina [1].
L’isotretinoina è in commercio in Italia dal 1987 per il trattamento delle forme gravi di acne che non rispondono a trattamenti topici o antibiotici sistemici. A causa dell’elevato rischio teratogeno la sua prescrizione deve avvenire nell'ambito di un “Programma di prevenzione della gravidanza” che prevede l'attuazione di misure atte a garantire che le donne in età fertile non siano gravide nel momento in cui iniziano la terapia e non inizino una gravidanza durante il trattamento, né nel mese successivo alla sua sospensione. Dall’inizio della sua commercializzazione negli USA nel 1982, sono stati segnalati casi di disturbi psichiatrici quali alterazioni dell’appetito e dell’umore, depressione, psicosi e tendenza al suicidio. Alcuni pazienti sono migliorati dopo l’interruzione del farmaco, ma non sempre la sospensione della terapia è stata sufficiente a garantire una completa risoluzione della sintomatologia psichiatrica. Attualmente nel database dell’OMS sono presenti più di 200 segnalazioni di anoressia, provenienti soprattutto dagli USA e ad oggi sono presenti 4.218 report di disturbi psichiatrici da isotretinoina (ben 1.076 report di tentati suicidi). Sono stati anche condotti studi epidemiologici in particolare su depressione e sintomi suicidari, tuttavia non vi sono oggi dati scientifici sufficienti per stabilire e quantificare una chiara relazione causale tra isotretinoina e disordini psichiatrici. In ogni caso nella scheda tecnica del farmaco viene segnalata la possibile insorgenza di disturbi psichiatrici quali alterazioni comportamentali, depressione e sintomi psicotici, raramente tentativi di suicidio. Nel 2000 è stata pubblicata una “Dear Doctor Letter” per richiamare l’attenzione dei medici sugli effetti psichiatrici della isotretinoina e sulla necessità di sorvegliare e valutare attentamente i pazienti che manifestino reazioni di questo tipo [2].
Nella banca dati del GIF sono presenti in totale 5 segnalazioni (di cui 2 del 2007) di problemi psichiatrici associati all’uso di isotretinoina. Le reazioni riportate sono: ansia (1), depressione (2), depressione psicotica (1), disturbi della personalità (1), isteria (1) e un suicidio. Si tratta di pazienti di sesso femminile, di età compresa fra i 13 e i 31 anni e che hanno assunto l’isotretinoina per l’acne (cistica o nodulocistica) o per una cheratosi follicolare. Solo in due casi l’esito è stato la guarigione. A questi casi bisogna aggiungere un case-report, proveniente dal Veneto e pubblicato sull’ultimo numero del bollettino di farmacovigilanza “FOCUS”. Si tratta di un caso di anoressia grave in una ragazza dopo un trattamento con isotretinoina per l’acne, raccontato dalla madre, con il commento del medico di medicina generale3. Nel caso segnalatoci, la mera applicazione degli algoritmi per stabilire il nesso di causalità tra l’anoressia e il farmaco ci dà un grado di “possibile relazione”. Purtroppo non ci è dato sapere se il riconoscimento dei primi sintomi e l’interruzione tempestiva del farmaco avrebbero impedito l’aggravarsi della patologia, ma non possiamo escluderlo.
Questa drammatica vicenda ci dà l’occasione per ricordare ai medici che usano questo farmaco, che pure si è dimostrato efficace nelle forme gravi di acne, una particolare attenzione non solo ai più noti effetti teratogeni del farmaco, ma anche a quegli effetti comportamentali che soprattutto negli adolescenti possono essere sottovalutati e messi con difficoltà in relazione alla terapia.
- REFI 2006
- Bollettino d’Informazione sui Farmaci n. 1, 2000
- FOCUS, n. 50, agosto 2007