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Sulfoniluree e rischio cardiovascolare
Focus Farmacovigilanza 2013;77(7):4
La sicurezza cardiovascolare delle sulfoniluree
è ancora incerta e occorrono studi
ben disegnati e sul lungo termine per
avere una risposta definitiva al riguardo. E’
questa la conclusione di una revisione sistematica
con metanalisi condotta da tre
clinici dell’Ospedale Careggi di Firenze.1
Il controllo della glicemia nei soggetti diabetici sembra associarsi a una riduzione nell’incidenza di eventi cardiovascolari maggiori, molto si discute però sull’influenza che i diversi farmaci antidiabetici possono avere sul rischio cardiovascolare. Alcuni, come il rosiglitazone, sono stati riconosciuti responsabili di aumentare tale rischio, altri, come la metformina, il pioglitazone o i gliptidi potrebbero avere un’azione cardioprotettiva al di là dell’effetto ipoglicemizzante. La sicurezza delle sulfoniluree da questo punto di vista è discussa, in quanto in letteratura ci sono dati contrastanti. Dal punto di vista biologico, le sulfoniluree interferiscono a livello miocardico con un canale del potassio ATP-sensibile modificando l’abilità dei miocardiociti ad adattarsi all’ischemia.
Per questo è stata condotta la revisione che ha selezionato 115 studi controllati e randomizzati che fornivano dati su rischio cardiovascolare, infarto, ictus e mortalità nei soggetti trattati con sulfoniluree. Se confrontate a tutti gli altri antidiabetici nel loro insieme, le sulfoniluree non aumentavano il rischio di eventi cardiovascolari maggiori (odds ratio 1,08, limiti di confidenza al 95% da 0,86 a 1,36, p=0,52), mentre tale rischio aumentava a confronto dei gliptidi (odds ratio 1,85, limiti di confidenza al 95% da 1,20 a 2,87, p=0,005).
Nel confronto con tutti gli altri antibiabetici, le sulfoniluree si associavano comunque a un aumento significativo del rischio di ictus (odds ratio 1,28, limiti di confidenza al 95% da 1,03 a 1,60, p=0,026) e di morte (odds ratio 1,22, limiti di confidenza al 95% da 1,01 a 1,49, p=0,047).
Dall’analisi dei dati sembra emergere quindi un quadro nel quale le sulfoniluree porterebbero a un aumento della mortalità e dei casi di ictus. I ricercatori stessi, però, nel loro commento pongono in guardia da un’interpretazione affrettata dei risultati: molti studi in letteratura hanno infatti diversi difetti metodologici e spesso non riportano adeguatamente i dati di sicurezza cardiovascolare. Di qui la necessità di ulteriori studi che possano gettare luce sul rapporto tra sulfoniluree, cuore e vasi.
Il controllo della glicemia nei soggetti diabetici sembra associarsi a una riduzione nell’incidenza di eventi cardiovascolari maggiori, molto si discute però sull’influenza che i diversi farmaci antidiabetici possono avere sul rischio cardiovascolare. Alcuni, come il rosiglitazone, sono stati riconosciuti responsabili di aumentare tale rischio, altri, come la metformina, il pioglitazone o i gliptidi potrebbero avere un’azione cardioprotettiva al di là dell’effetto ipoglicemizzante. La sicurezza delle sulfoniluree da questo punto di vista è discussa, in quanto in letteratura ci sono dati contrastanti. Dal punto di vista biologico, le sulfoniluree interferiscono a livello miocardico con un canale del potassio ATP-sensibile modificando l’abilità dei miocardiociti ad adattarsi all’ischemia.
Per questo è stata condotta la revisione che ha selezionato 115 studi controllati e randomizzati che fornivano dati su rischio cardiovascolare, infarto, ictus e mortalità nei soggetti trattati con sulfoniluree. Se confrontate a tutti gli altri antidiabetici nel loro insieme, le sulfoniluree non aumentavano il rischio di eventi cardiovascolari maggiori (odds ratio 1,08, limiti di confidenza al 95% da 0,86 a 1,36, p=0,52), mentre tale rischio aumentava a confronto dei gliptidi (odds ratio 1,85, limiti di confidenza al 95% da 1,20 a 2,87, p=0,005).
Nel confronto con tutti gli altri antibiabetici, le sulfoniluree si associavano comunque a un aumento significativo del rischio di ictus (odds ratio 1,28, limiti di confidenza al 95% da 1,03 a 1,60, p=0,026) e di morte (odds ratio 1,22, limiti di confidenza al 95% da 1,01 a 1,49, p=0,047).
Dall’analisi dei dati sembra emergere quindi un quadro nel quale le sulfoniluree porterebbero a un aumento della mortalità e dei casi di ictus. I ricercatori stessi, però, nel loro commento pongono in guardia da un’interpretazione affrettata dei risultati: molti studi in letteratura hanno infatti diversi difetti metodologici e spesso non riportano adeguatamente i dati di sicurezza cardiovascolare. Di qui la necessità di ulteriori studi che possano gettare luce sul rapporto tra sulfoniluree, cuore e vasi.
Bibliografia:
- Diabet Obesity Metab 2013;DOI:10.1111/dom.12116 CDI #nnf#