La percezione dei cittadini sulla sicurezza dei farmaci
Gli ospedali sono luoghi poco sicuri, ma i cittadini li percepiscono come sicuri. I cittadini, almeno in Gran Bretagna, non sono neppure al corrente delle diverse performance dei vari ospedali.
Sono stato a un incontro sulla qualità in sanità durante il quale il direttore di una associazione di pazienti ha descritto la sua idea di qualità. Egli non ha fatto menzione né della sicurezza né della qualità delle cure cliniche, due aspetti che un medico senior riterrebbe molto importanti quando si parla di qualità. Perché, a domanda delmedico senior, il rappresentante dei pazienti non li ha citati? Ebbene, il direttore dell’associazione di pazienti ha risposto: “Perché parto dal presupposto che tutti gli ospedali siano sicuri e offrano cure di alta qualità”. I cittadini sono allo stesso modo “ignoranti” riguardo ai farmaci?
In media un cittadino britannico prende circa 20 farmaci da prescrizione all’anno, un numero doppio rispetto al 1995 e dati recenti mostrano che molti pazienti anziani con patologie multiple ricevono 8 o più farmaci da prescrizione a lungo termine.
In aggiunta, le persone prendono molti farmaci da banco e il 95% degli inglesi beve alcol, un quarto fuma e quasi tutti bevono tè, caffè e bevande contenenti caffeina.
Inmilioni usano droghe, in particolare la cannabis, e 750.000 usano i cosiddetti “legal highs”, sostanze prodotte non per consumo umano, ma che sono note tra i giovani per “farti sentire su”.
La Gran Bretagna, come la maggior parte dei paesi, è inondata di farmaci. Però, nonostante l’uso dei farmaci sia letteralmente un’esperienza di ogni giorno, le persone sono ignoranti riguardo ai farmaci.
La percezione rispetto alle sostanze illegali, come l’eroina, è che esse siano letali. E’ una sorpresa per lamaggior parte della gente scoprire che eminenti medici hanno condotto la loro carriera di successo pur essendo utilizzatori abitudinari di oppioidi.
E’ la percezione del loro pericolo che rende quasi impossibile per i politicimostrarsi favorevoli alla legalizzazione delle droghe attualmente illegali.
La gente riconosce i pericoli dell’alcol per chi guida e vede gli alcolisti nei parchi.Mamolte persone che attualmente bevono alcol in quantità nocive, incoraggiati in ciò dall’industria degli alcolici e dai politici, vedono se stessi come bevitori “normali” o “responsabili”.
Così la percezione della gente rispetto ai farmaci da banco è che devono essere sicuri, “altrimenti essi sarebbero su prescrizione medica”.
Le persone sono ampiamente ignare dei pericoli dell’uso eccessivo di analgesici. La maggior parte non capisce perché ci sia un limite al numero di compresse di paracetamolo che possono essere acquistate e ci sono ancora persone che prendono volontariamente una overdose di paracetamolo senza essere al corrente degli effetti sul fegato.
La maggior parte della gente – e senza dubbio le persone anziane – conosce la storia del disastro della talidomide e ciascuno sa che la chemioterapia antitumorale può esseremolto spiacevole.
Io penso, comunque, che generalmente le persone non sono capaci di bilanciare rischi e danni. Ma questo è vero anche per la maggior parte dei medici. Si tende quasi sempre a esagerare i benefici e a sottovalutare i rischi della prescrizione dei farmaci.
Prendiamo per esempio gli antibiotici. La maggior parte delle persone in Gran Bretagna ha capito che non è necessario andare dal medico per “tosse e raffreddore”, perché nella maggior parte dei casi sono causati da virus e gli antibiotici non possono perciò essere d’aiuto. Ciononostante, molte persone con tosse e raffreddore vanno dal medico e ottengono una prescrizione di antibiotici “tanto per essere sicuri”. Le persone non sono ben consapevoli degli effetti avversi degli antibiotici, pensano che siano “sicuri” anche se possono non essere utili. E nonostante le frequenti campagne pubblicitarie, le persone non vedono una relazione tra il loro prendere gli antibiotici e la resistenza crescente agli antibiotici stessi.
Discuto regolarmente con mia moglie sul prendere o meno l’aciclovir per l’herpes labiale: lei usa la forma topica dell’aciclovir e io no. Io le dico che il farmaco ha minimi effetti benefici e che quando prenderà l’herpes al cervello si rammaricherà di avere contribuito alla resistenza agli antivirali. Lei pensa che io sia matto.
E’ interessante notare come i vaccini vengano percepiti in maniera completamente diversa dagli antibiotici. I loro benefici non sono ovvi per le persone perché la maggior parte di loro non hamai visto un caso di difterite, poliomielite, tetano o anche morbillo.
Tuttavia molte persone si preoccupano enormemente degli effetti avversi dei vaccini. In Gran Bretagna abbiamo visto più volte cali drammatici nelle vaccinazioni proprio a causa del timore di effetti avversi – per esempio l’autismo con il vaccino contromorbillo, parotite e rosolia, e i danni cerebrali con il vaccino contro la pertosse. Le persone sanno poco o nulla della immunità di gregge (cioè quella per cui la vaccinazione di una parte cospicua di una popolazione copre anche gli individui non vaccinati, ndr) e anche se la conoscono sono tentate di essere ciò che gli economisti chiamano “freerider”, che godono dei benefici dell’immunità di gregge senza esporre i propri figli a qualunque pericolo possano avere i vaccini.
Gli atteggiamenti nei confronti dei farmaci cronici – come statine, antipertensivi e antidepressivi – sono complicati. Le persone in Gran Bretagna, ma ciò vale ovunque, non amano prendere farmaci a lungo termine, tant’è vero che talvolta l’aderenza alla terapia è scarsa. Per esempio le donne in menopausa che in Gran Bretagna prendevano la terapia ormonale sostitutiva non eranomolte rispetto a quelle americane, ma ciò era dovuto soprattutto alla riluttanza a prendere farmaci a lungo termine per un evento naturale, piuttosto che alla preoccupazione degli effetti avversi.
C’è stato un periodo in Gran Bretagna nel quale le benzodiazepine erano percepite come un farmaco molto utile e privo di effetti avversi. Milioni di persone, specie donne, le prendevano a lungo termine e sono stati i media più che i medici a rivelare quanto potessero essere pericolose. Da allora ci sono state molte campagne di educazione sanitaria sui pericoli associati all’uso a lungo termine delle benzodiazepine, ma ciononostante molte persone continuano a prenderle a lungo termine.
Gli antidepressivi sono diventati tra i farmaci psicoattivi più popolari. Nella sola Inghilterra le prescrizioni di antidepressivi sono aumentate da 9milioni nel 1991 a 24,3milioni nel 2001 e a 46,7 milioni nel 2010. Abbiamo quasi raggiunto la cifra di una prescrizione per abitante. Le persone sono coscienti del fatto che questi farmaci possano avere effetti avversi,ma li vedono come sicuri in quanto pensano che i benefici superino di gran lunga i rischi. Di fatto i benefici, particolarmente per le persone che hanno una depressione lieve, sono piccoli se non inesistenti. Quindi probabilmente troppe persone stanno prendendo antidepressivi in parte perché pensano che siano farmaci del tutto sicuri.
Anche le statine sono diventatemolto diffuse: circa 7milioni di persone in Gran Bretagna sono attualmente in terapia. Le persone pensano che siano quasi completamente sicure e forse non hanno completamente torto. Sono milioni anche quelle che prendono farmaci antipertensivi e queste sono forse più consapevoli che possono non essere farmaci sicuri, e questa può essere una delle ragioni della scarsa aderenza alla terapia.
Come ho detto, noi sappiamo che molte persone in Gran Bretagna stanno prendendo 8 o più farmaci da prescrizione e molte di queste combinano i farmaci con alcol, caffeina e altre sostanze. Esse sono probabilmente consapevoli che più farmaci prendono maggiore è il rischio di interazioni ed effetti avversi, e ciò può spiegare come mai il loro modo di prendere i farmaci possa essere erratico. Quando ero studente incontrai un’anziana signora che teneva tutti i suoi farmaci in un grosso barattolo di caramelle e non li prendeva regolarmente ma infilava la mano nel barattolo selezionandone alcuni e prendendoli quando non si sentiva bene. Io sospetto che tali pratiche continuino.
La mia conclusione è che la Gran Bretagna – come la maggior parte dei paesi – è inondata di farmaci e che sebbene i cittadini britannici siano ben consapevoli che alcuni di essi possano essere pericolosi, hanno generalmente le idee confuse sul rapporto benefici/rischi. Ciò significa che molte persone possono esporsi ai rischi legati ai farmaci anche quando possono in realtà attendersi da questi pochi benefici o addirittura nessuno.
Richard Smith
Director, UnitedHealth Chronic Disease Initiative Former editor, British Medical Journal