Infezioni opportunistiche e complicanze perioperatorie con gli anti-TNFα
Due revisioni, pubblicate quasi contemporaneamente, hanno valutato i rischi associati all’impiego degli inibitori del fattore di crescita tumorale α (TNFa) nei pazienti con malattia infiammatoria cronica intestinale.
La prima, a firma di un gruppo di ricercatori francesi e britannici, si è concentrata sul rischio di infezioni opportunistiche. I risultati di 22 studi randomizzati e controllati con placebo su pazienti adulti (4.135 nel braccio di intervento con azatioprina o infliximab e 2.919 in quello di controllo; da 2 a 56 settimane di follow up) individuano una frequenza maggiore di infezioni opportunistiche nei pazienti trattati con questi farmaci (0,9% vs 0,3%, rischio relativo 2,05, limiti di confidenza al 95% da 1,1 a 3,85; numero di casi da trattare per osservare un evento avverso: 500, limiti di confidenza al 95% da 200 a 1.567).
I patogeni coinvolti erano Mycobacterium tuberculosis (8 rispetto a 0 casi), virus herpes simplex (8 rispetto a 2 casi), virus varicella-zoster (8 rispetto a 2 casi), Candida con localizzazione orale o esofagea (6 rispetto a 1 caso), cytomegalovirus o virus di Epstein-Barr (2 rispetto a 1 caso), Nocardia spp. (1 rispetto a 0 casi), altri non determinati (6 rispetto a 3 casi). Particolarmente marcata era la suscettibilità alle infezioni tubercolari (rischio relativo 2,52, limiti di confidenza al 95% da 0,62 a 10,21). Il rischio di infezione non risentiva del tipo di farmaco anti-TNFα usato o della durata di esposizione, né delle terapie concomitanti.
La seconda metanalisi, condotta da gastroenterologi canadesi, ha analizzato l’impatto del trattamento con farmaci anti-TNFα nel periodo perioperatorio in 18 studi retrospettivi di coorte che avevano coinvolto complessivamente 4.659 partecipanti trattati con infliximab, adalimumab o certolizumab. I risultati indicano, con il trattamento, un aumento del rischio di infezioni post operatorie (odds ratio 1,56, limiti di confidenza al 95% da 1,09 a 2,24) e altre complicanze non infettive, tra le quali ritardo nella guarigione delle ferite e disturbi circolatori di tipo tromboembolico, di una certa rilevanza nel post operatorio (odds ratio 1,57, limiti di confidenza al 95% da 1,14 a 2,17). Dall’analisi per sottogruppi emerge che il rischio è limitato ai pazienti con malattia di Crohn e che raggiunge la significatività statistica solo per le infezioni (complicanze infettive odds ratio 1,93, limiti di confidenza al 95% da 1,28 a 2,89; complicanze non infettive odds ratio 1,73, limiti di confidenza al 95% da 0,94 a 3,17) e non riguarda quelli con colite ulcerosa (complicanze infettive odds ratio 1,39, limiti di confidenza al 95% da 0,56 a 3,45; complicanze non infettive odds ratio 1,4, limiti di confidenza al 95% da 0,68 a 2,85).
Il rischio di complicanze in corso di trattamento con inibitori del fattore di crescita tumorale α è in assoluto piccolo, ma statisticamente e clinicamente significativo. E’ importante quindi un attento controllo del paziente, specie nelle fasi successive a un eventuale intervento chirurgico e l’aderenza alle indicazioni e controindicazioni delle linee guida quando si somministrano questi farmaci.
Ford AC, Peyrin-Biroulet L. Opportunistic infections with Anti-Tumor Necrosis Factor-α therapy in inflammatory bowel disease: meta-Analysis of randomized controlled trials. Am J Gastroenterol. 2013; doi: 10.1038/ajg.2013.138.
e-mail ricercatore: alexf12399@yahoo.com
Narula N, Charleton D, Marshall JK. Meta-analysis: peri-operative anti-TNFα treatment and post-operative complications in patients with inflammatory bowel disease. Alimentary Pharmacology & Therapeutics 2013;37:1057-64.
e-mail ricercatore: marshllj@mcmaster.ca