Circolano in rete supplementi adulterati
Negli ultimi 5 anni la FDA ha individuato oltre 330 preparati spacciati per supplementi nutrizionali, la cui composizione comprendeva invece farmaci, alcuni dei quali di difficile gestione. L’intensa azione di ritiro dal mercato ha avuto effetti limitati perché molti sono ancora disponibili in rete e, almeno negli Stati Uniti, sugli scaffali di negozi specializzati. Una quota significativa di questi prodotti è pubblicizzata (e richiesta dai clienti) come “naturale” e nello stesso tempo in grado di migliorare le prestazioni sessuali. Il loro impiego è stato associato a oltre una dozzina di decessi, un numero che probabilmente sottostima la reale entità del pericolo.
Il rischio maggiore è dovuto alla presenza nella formulazione di farmaci con la stessa probabilità di reazioni avverse e di interazioni inevitabilmente associate a ciascun principio attivo ma, diversamente da quanto capita con i medicinali prescritti, imprevedibili e impreviste.
I più frequentemente individuati sono gli inibitori della fosfodiesterasi (specie il sildenafil e il tadalafil) e le sulfoniluree (come la gliburide), ma ci sono anche gli anestetici locali (la lidocaina), gli antinfiammatori non steroidei (il naproxene) e il cloramfenicolo. Preoccupa il fatto che rientrino nella composizione molecole sviluppate dalla filiera dell’industria farmaceutica, ma mai giunte alla registrazione e all’autorizzazione, quindi con una selettività di azione e soprattutto un profilo di sicurezza per lo meno dubbi. Questo fenomeno è particolarmente marcato per gli inibitori della fosfodiesterasi, i cui analoghi, presenti nei supplementi in compresse o in polvere, si contavano sulle dita della mano fino al 2000 e oggi sono almeno 45.
Oltre al dovere delle autorità regolatorie di disciplinare rigorosamente la materia, il medico deve tenere conto della tipologia molto variabile del paziente che fa uso di questi prodotti, da coloro che tacciono al curante un problema andrologico a quelli che li assumono ignorando il reale pericolo. Oltre a indagare in occasione di una visita medica l’uso abituale di supplementi e segni e sintomi sospetti, gli operatori sanitari dovrebbero far presente al paziente un concetto che gli autori sintetizzano come segue: ci sono solo due tipi di supplementi disponibili, quelli che potrebbero essere sicuri ma non funzionano e quelli che potrebbero funzionare ma non sono sicuri.
Cohen PA, Venhuis BJ. Adulterated sexual enhancement supplements. More than Mojo. JAMA Intern Med 2013; doi:10.1001/jamainternmed.2013.854.
e-mail ricercatore: pcohen@challiance.org