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Giovedì, Dicembre 1, 2005
Paracetamolo e CID (coagulazione intravasale disseminata)
La coagulazione intravascolare disseminata (CID) è un processo sistemico che causa sia trombosi che emorragia.
La patogenesi della CID è principalmente determinata da una incontrollata ed eccessiva produzione di trombina, che porta ad una diffusa deposizione intravascolare di fibrina. La CID si manifesta nel corso di diverse condizioni cliniche, tra cui in particolare sepsi, traumi massivi, neoplasie diffuse e complicanze ostetriche (1).
Anche i pazienti con malattie epatiche sono predisposti a sviluppare una CID correlabile ad una condizione di “ipercoagulabilità” (2).
La CID è stata descritta in pazienti con epatite fulminante (3,4); è tuttavia opportuno ricordare che i difetti di coagulazione nell’insufficienza epatica grave sono spesso difficili da distinguere da quelli della CID. Una forma subclinica di CID si verifica comunemente anche nella cirrosi epatica (5).
Sebbene la CID sia stata evidenziata in pazienti con necrosi epatica moderata o severa da sovradosaggio di paracetamolo (6,7) e che alterazioni della funzionalità epatica ed epatiti siano riportate nella scheda tecnica del farmaco anche a dosi terapeutiche, in letteratura non vi sono riscontri di una relazione diretta tra assunzione di paracetamolo e sviluppo di CID.
Nel database del GIF, vi sono tre segnalazioni di CID in corso di trattamento con paracetamolo (una pervenuta nel 2005).
In un caso, la CID si è sviluppata in un bambino di 19 mesi in seguito a sovradosaggio di paracetamolo, somministrato come antipiretico per 3 giorni per via rettale. Il quadro clinico era compatibile con epatite fulminante ed iniziale CID. La reazione avversa ha richiesto il ricovero del paziente e ne ha messo in pericolo la vita; a seguito della sospensione del farmaco e dell’adozione di una terapia specifica, la reazione era in netto miglioramento al momento della segnalazione. Un secondo caso riguarda una donna di 58 anni che in seguito all’assunzione di dosi terapeutiche di paracetamolo, metamizolo e cefixima per febbre di ndd, ha sviluppato dopo poche ore una CID con esito fatale. Gli esami ematici hanno rivelato un’alterazione degli indici di coagulazione ed una marcata trombocitopenia. Quest’ultima è peraltro riportata in letteratura (8) e nelle schede tecniche anche di cefixima e metamizolo. Pertanto sulla base dei dati disponibili nella scheda di segnalazione non è possibile correlare direttamente la CID unicamente a paracetamolo.
La terza segnalazione riguarda una donna di 68 anni, sottoposta ad intervento di splenectomia tre anni prima. La paziente, che aveva manifestato una pregressa condizione febbrile era poi andata incontro a shock, CID, insufficienza renale acuta ed insufficienza respiratoria con esito fatale.
Malgrado la segnalazione riporti il paracetamolo (assunto in dose unica) come farmaco sospetto, la correlazione tra il farmaco e coagulazione intravascolare disseminata non è chiaramente definibile in quanto sono presenti condizioni cliniche potenzialmente in grado di indurre CID.
La patogenesi della CID è principalmente determinata da una incontrollata ed eccessiva produzione di trombina, che porta ad una diffusa deposizione intravascolare di fibrina. La CID si manifesta nel corso di diverse condizioni cliniche, tra cui in particolare sepsi, traumi massivi, neoplasie diffuse e complicanze ostetriche (1).
Anche i pazienti con malattie epatiche sono predisposti a sviluppare una CID correlabile ad una condizione di “ipercoagulabilità” (2).
La CID è stata descritta in pazienti con epatite fulminante (3,4); è tuttavia opportuno ricordare che i difetti di coagulazione nell’insufficienza epatica grave sono spesso difficili da distinguere da quelli della CID. Una forma subclinica di CID si verifica comunemente anche nella cirrosi epatica (5).
Sebbene la CID sia stata evidenziata in pazienti con necrosi epatica moderata o severa da sovradosaggio di paracetamolo (6,7) e che alterazioni della funzionalità epatica ed epatiti siano riportate nella scheda tecnica del farmaco anche a dosi terapeutiche, in letteratura non vi sono riscontri di una relazione diretta tra assunzione di paracetamolo e sviluppo di CID.
Nel database del GIF, vi sono tre segnalazioni di CID in corso di trattamento con paracetamolo (una pervenuta nel 2005).
In un caso, la CID si è sviluppata in un bambino di 19 mesi in seguito a sovradosaggio di paracetamolo, somministrato come antipiretico per 3 giorni per via rettale. Il quadro clinico era compatibile con epatite fulminante ed iniziale CID. La reazione avversa ha richiesto il ricovero del paziente e ne ha messo in pericolo la vita; a seguito della sospensione del farmaco e dell’adozione di una terapia specifica, la reazione era in netto miglioramento al momento della segnalazione. Un secondo caso riguarda una donna di 58 anni che in seguito all’assunzione di dosi terapeutiche di paracetamolo, metamizolo e cefixima per febbre di ndd, ha sviluppato dopo poche ore una CID con esito fatale. Gli esami ematici hanno rivelato un’alterazione degli indici di coagulazione ed una marcata trombocitopenia. Quest’ultima è peraltro riportata in letteratura (8) e nelle schede tecniche anche di cefixima e metamizolo. Pertanto sulla base dei dati disponibili nella scheda di segnalazione non è possibile correlare direttamente la CID unicamente a paracetamolo.
La terza segnalazione riguarda una donna di 68 anni, sottoposta ad intervento di splenectomia tre anni prima. La paziente, che aveva manifestato una pregressa condizione febbrile era poi andata incontro a shock, CID, insufficienza renale acuta ed insufficienza respiratoria con esito fatale.
Malgrado la segnalazione riporti il paracetamolo (assunto in dose unica) come farmaco sospetto, la correlazione tra il farmaco e coagulazione intravascolare disseminata non è chiaramente definibile in quanto sono presenti condizioni cliniche potenzialmente in grado di indurre CID.
Bibliografia:
- UpToDate 2006.
- Harrison. Principi di Medicina Interna. XVI Ed.: 785-787.
- Langley PG, Forbes A, Hughes RD, Williams R. Thrombin-antithrombin III complex in fulminant hepatic failure: evidence for disseminated intravascular coagulation and relationship to outcome. Eur J Clin Invest 1990; 20: 627-31.
- Pereira SP, Langley PG, Williams R. The management of abnormalities of emostasis in acute liver failure. Semin Liver Dis 1996; 16: 403.
- Violi F, Ferro D, Basili S, et al. Association between low-grade disseminated intravascular coagulation and endotoxemia in patients with liver cirrhosis. Gastroenterology 1995; 109: 531.
- Read RB, Tredger JM, Williams R. Analysis of factors responsible for continuing mortality after paracetamol overdose. Hum Toxicol 1986; 5: 201-6.
- Thornton JR, Losowsky MS. Severe thrombocytopenia after paracetamol overdose. Gut 1990; 31: 1159-60.
- Micromedex, Volume 127.