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Mercoledì, Dicembre 1, 2004
Amoxicillina con e senza acido clavulanico e sindrome di Steven Johnson (SSJ)
Reazione:
Lo scorso semestre avevamo confrontato il numero di segnalazioni di SSJ da amoxicillina con quelle da amoxicillina + acido clavulanico. Nel secondo semestre è giunta una nuova segnalazione. Attualmente il database contiene 11 segnalazioni di SSJ attribuite all’amoxicillina+acido clavulanico (su un totale di 1024 segnalazioni pari al 1,07%) e 2 attribuite all’amoxicillina (su 1062 segnalazioni pari allo 0,19%). E’ ancora evidente quindi la differenza tra i due farmaci.
La sindrome di Stevens Johnson è una grave reazione avversa ai farmaci ad esordio acuto, caratterizzata da eritema, lesioni bollose con aree di distacco dermo-epidermico e frequente interessamento delle mucose. Spesso le lesioni sono precedute da febbre e da un esantema talora con impronta purpurica. Precocemente, si possono anche riscontrare edema dolente ed eritema al palmo delle mani ed alla pianta dei piedi. Tali manifestazioni prodromiche non vanno sottovalutate ed impongono una attenta revisione delle diagnosi e dei trattamenti in corso. Le macule sono irregolari, talora con aspetto di lesioni a bersaglio atipiche piatte e sormontate da bolle.
Il rischio di sviluppare la SSJ a seguito di un trattamento farmacologico varia, a seconda del farmaco considerato, da 0,2 a 4,5 casi per milione di utilizzatori/settimana. Le penicilline sono considerati tra i farmaci che rappresentano un rischio maggiore (1).
Un lavoro spagnolo del 1996 (2) conclude che l’amoxicillina causa più spesso ADR cutanee rispetto all’amoxi-clavulanico. Van der Linden e coll. (3) hanno stimato che 3,7 pazienti su 1000 trattati/die con amoxicillina sviluppano reazioni cutanee contro 3,3 tra coloro che assumono amoxi-clavulanico. Gli stessi autori hanno notato che i pazienti trattati con l’amoxi-clavulanico manifestavano più precocemente ADR cutanee (la maggior parte delle quali alla prima dose) rispetto alla sola amoxicillina, forse a causa di una precedente sensibilizzazione con amoxicillina.
Analizzando il database dell’OMS di Uppsala sono presenti 318 segnalazioni di SSJ da amoxicillina (su un totale di 24606 reazioni, 1.29%), rispetto alle 5 segnalazioni da amoxi-clavulanico (su un totale di 808 reazioni, 0.6%). Le evidenze dalla letteratura e dal database dell’OMS, sembrano quindi contrastare con i dati del GIF. I dati di consumo peraltro sembrano confermare questa disproporzione. Le prescrizioni di amoxi-clavulanico sono in aumento negli ultimi tre anni. I dati dell’Osmed (Osservatorio Naziuonale sull’impiego dei medicinali) relativi al 2003 mostrano come l’amoxi-clavulanico sia l’antibiotico più prescritto (5,3 DDD/1000 ab die), ma che l’amoxicillina da sola non è molto distante (4,0 DDD/1000 ab die).
I consumi della regione Veneto negli ultimi tre anni mostrano un consumo di 3,5 DDD/1000 ab die per l’amoxicillina e 3,7 DDD/1000 ab die per l’amoxi-clavulanico.
La sindrome di Stevens Johnson è una grave reazione avversa ai farmaci ad esordio acuto, caratterizzata da eritema, lesioni bollose con aree di distacco dermo-epidermico e frequente interessamento delle mucose. Spesso le lesioni sono precedute da febbre e da un esantema talora con impronta purpurica. Precocemente, si possono anche riscontrare edema dolente ed eritema al palmo delle mani ed alla pianta dei piedi. Tali manifestazioni prodromiche non vanno sottovalutate ed impongono una attenta revisione delle diagnosi e dei trattamenti in corso. Le macule sono irregolari, talora con aspetto di lesioni a bersaglio atipiche piatte e sormontate da bolle.
Il rischio di sviluppare la SSJ a seguito di un trattamento farmacologico varia, a seconda del farmaco considerato, da 0,2 a 4,5 casi per milione di utilizzatori/settimana. Le penicilline sono considerati tra i farmaci che rappresentano un rischio maggiore (1).
Un lavoro spagnolo del 1996 (2) conclude che l’amoxicillina causa più spesso ADR cutanee rispetto all’amoxi-clavulanico. Van der Linden e coll. (3) hanno stimato che 3,7 pazienti su 1000 trattati/die con amoxicillina sviluppano reazioni cutanee contro 3,3 tra coloro che assumono amoxi-clavulanico. Gli stessi autori hanno notato che i pazienti trattati con l’amoxi-clavulanico manifestavano più precocemente ADR cutanee (la maggior parte delle quali alla prima dose) rispetto alla sola amoxicillina, forse a causa di una precedente sensibilizzazione con amoxicillina.
Analizzando il database dell’OMS di Uppsala sono presenti 318 segnalazioni di SSJ da amoxicillina (su un totale di 24606 reazioni, 1.29%), rispetto alle 5 segnalazioni da amoxi-clavulanico (su un totale di 808 reazioni, 0.6%). Le evidenze dalla letteratura e dal database dell’OMS, sembrano quindi contrastare con i dati del GIF. I dati di consumo peraltro sembrano confermare questa disproporzione. Le prescrizioni di amoxi-clavulanico sono in aumento negli ultimi tre anni. I dati dell’Osmed (Osservatorio Naziuonale sull’impiego dei medicinali) relativi al 2003 mostrano come l’amoxi-clavulanico sia l’antibiotico più prescritto (5,3 DDD/1000 ab die), ma che l’amoxicillina da sola non è molto distante (4,0 DDD/1000 ab die).
I consumi della regione Veneto negli ultimi tre anni mostrano un consumo di 3,5 DDD/1000 ab die per l’amoxicillina e 3,7 DDD/1000 ab die per l’amoxi-clavulanico.
Bibliografia:
- Gruppo Italiano Studi Epidemiologici in Dermatologia (GISED). Piccolo manuale sulle gravi patologie cutanee da farmaci. 15/07/2003.
- Martinez-Mir I, et al. Are the adverse drug reactions of amoxycillin and amoxycillin-clavulanic acid similar? Pharmacoepidemiol Drug Saf. 1996 Jul;5(4):247-54.
- van der Linden P. D, et al. Skin reactions to antibacterial agents in general practice. J Clin Epidemiol 1998; 51: 703–708.
- Osservatorio Nazionale sul consumo dei Farmaci (OSMED). Rapporto 2003 pag 55-56. http://www.ministerosalute.it/