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Metalli tossici nelle medicine ayurvediche
Dosi tossiche di piombo, mercurio e arsenico nelle medicine ayurvediche vendute online
Il Dipartimento di medicina di famiglia del Boston Medical Center, negli Stati Uniti, ha condotto uno studio per verificare la presenza di piombo, mercurio e arsenico nei medicinali ayurvedici acquistabili in Interne[1].E’ stato fatto un confronto tra prodotti degli Stati Uniti e prodotti indiani e tra medicine ottenute con la pratica del rasa shastra (nella quale le erbe usate vengono messe in contatto con metalli, minerali e gemme) e prodotti non rasa shastra.
Sono stati analizzati 25 siti Web che commercializzano medicine o principi ayurvedici. Su 673 prodotti individuati, ne sono stati acquistati a caso 230. Il 20,7% di questi aveva tracce di metalli pesanti: nei prodotti statunitensi la prevalenza era del 21,7% e in quelli indiani del 19,5%. Come atteso, i prodotti rasa shastra avevano più spesso tracce di metalli pesanti rispetto ai non rasa shastra (40,6% rispetto a 17,1%, p= 0,007), e a concentrazioni maggiori (piombo 11,5 μg/g rispetto a 7,0 μg/g, p=0,03; mercurio 20.800 μg/g rispetto a 34,5 μg/g, p=0,04). Nel 95% dei casi si trattava di prodotti venduti in siti Web statunitensi che vantavano di rispettare le buone pratiche di produzione. In tutti i casi di contaminazione la concentrazione dei metalli era di gran lunga superiore alla soglia quotidiana di assunzione ritenuta tossica.
Occorre riflettere sull’applicazione rigorosa dei limiti di dose giornaliera per i metalli tossici in tutti i prodotti e sul rispetto dei requisiti di conformità per tutti i produttori.
Sono stati analizzati 25 siti Web che commercializzano medicine o principi ayurvedici. Su 673 prodotti individuati, ne sono stati acquistati a caso 230. Il 20,7% di questi aveva tracce di metalli pesanti: nei prodotti statunitensi la prevalenza era del 21,7% e in quelli indiani del 19,5%. Come atteso, i prodotti rasa shastra avevano più spesso tracce di metalli pesanti rispetto ai non rasa shastra (40,6% rispetto a 17,1%, p= 0,007), e a concentrazioni maggiori (piombo 11,5 μg/g rispetto a 7,0 μg/g, p=0,03; mercurio 20.800 μg/g rispetto a 34,5 μg/g, p=0,04). Nel 95% dei casi si trattava di prodotti venduti in siti Web statunitensi che vantavano di rispettare le buone pratiche di produzione. In tutti i casi di contaminazione la concentrazione dei metalli era di gran lunga superiore alla soglia quotidiana di assunzione ritenuta tossica.
Occorre riflettere sull’applicazione rigorosa dei limiti di dose giornaliera per i metalli tossici in tutti i prodotti e sul rispetto dei requisiti di conformità per tutti i produttori.
Bibliografia:
- JAMA 2008;300:915-23.