segnale /
Lunedì, Dicembre 1, 2003
Donepezil, tossicità polmonare ed infarto miocardio
Principio attivo:
Reazione:
Nella banca dati del GIF sono pervenuti nell’anno 2003 2 casi di polmonite ed un caso di pleurite. Inoltre si sono manifestate altre reazioni gravi (che hanno messo in pericolo la vita del paziente) a carico dell’apparato cardiocircolatorio ed in particolare, un caso di blocco atrio- ventricolare (tre nell’intero database) e due casi di infarto del miocardio (a cui vanno aggiunti altri 4 casi negli anni scorsi, tre dei quali ad esito fatale).
Il riassunto delle caratteristiche del prodotto (scheda tecnica) riporta come rari (dall’1 per cento, all’1 per 1000 dei pazienti arruolati negli studi clinici) gli eventi avversi a carico dell’apparato cardiovascolare tra cui sono citati anche infarto del miocardio ed angina pectoris; tra gli effetti avversi a carico dell’apparato respiratorio sono riportati invece dispnea, broncocospasmo e tachipnea, aumento delle secrezioni bronchiali ed edema polmonare, soprattutto in pazienti asmatici. Pertanto, a causa della loro azione colinomimetica, gli inibitori della colinesterasi dovrebbero essere utilizzati con cautela in pazienti con storia clinica di asma o di pneumopatia ostruttiva.
La scarsità dei dati disponibili in letteratura, rende peraltro difficoltosa la correlazione tra evento e farmaco, anche in considerazione del fatto che l’età in genere avanzata dei pazienti trattati rende probabile la presenza di patologie concomitanti e la somministrazione di poli-terapie, con il rischio di possibili interazioni.
Questo suggerisce l’opportunità di effettuare un monitoraggio attento dei pazienti in trattamento con farmaci anticolinesterasici che presentano un rapporto rischio/ beneficio di difficile interpretazione.
Il riassunto delle caratteristiche del prodotto (scheda tecnica) riporta come rari (dall’1 per cento, all’1 per 1000 dei pazienti arruolati negli studi clinici) gli eventi avversi a carico dell’apparato cardiovascolare tra cui sono citati anche infarto del miocardio ed angina pectoris; tra gli effetti avversi a carico dell’apparato respiratorio sono riportati invece dispnea, broncocospasmo e tachipnea, aumento delle secrezioni bronchiali ed edema polmonare, soprattutto in pazienti asmatici. Pertanto, a causa della loro azione colinomimetica, gli inibitori della colinesterasi dovrebbero essere utilizzati con cautela in pazienti con storia clinica di asma o di pneumopatia ostruttiva.
La scarsità dei dati disponibili in letteratura, rende peraltro difficoltosa la correlazione tra evento e farmaco, anche in considerazione del fatto che l’età in genere avanzata dei pazienti trattati rende probabile la presenza di patologie concomitanti e la somministrazione di poli-terapie, con il rischio di possibili interazioni.
Questo suggerisce l’opportunità di effettuare un monitoraggio attento dei pazienti in trattamento con farmaci anticolinesterasici che presentano un rapporto rischio/ beneficio di difficile interpretazione.