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Segnali
Pancreatite da itraconazolo
Principio attivo:
Potrebbe esserci un legame tra l’uso di itraconazolo e l’insorgenza di pancreatite acuta. A lanciare l’allarme è il sistema di farmacovigilanza olandese che fino al 5 agosto del 2008 ha ricevuto 4 segnalazioni di pancreatite acuta associate all’uso orale di itraconazolo.1 Si tratta di due donne (età media 58 anni) e due uomini (età media 35 anni, di cui un ragazzo di 15 anni). Da questi casi emerge un’ampia variabilità nel tempo d’insorgenza della reazione dall’inizio della terapia (da una settimana a sei mesi) con la completa guarigione solamente in un caso che ha avuto un dechallenge e rechallenge positivo. Un paziente ha sviluppato una pancreatite necrotizzante con esito fatale dopo sei settimane dall’inizio del trattamento, mentre gli altri due pazienti non erano ancora guariti al momento della segnalazione. Sebbene siano presenti alcuni fattori confondenti, come l’uso di altri farmaci concomitanti, la presenza di pancreatite acuta è stata sempre confermata da test diagnostici. Ulteriori fattori di rischio, come l’uso di alcol, sono stati esclusi dai segnalatori.
Anche i casi di pancreatite da itraconazolo presenti nel database dell’OMS (40 segnalazioni al 27 ottobre 2009) e di Eudravigilance (15 segnalazioni all’8 settembre 2008) sostengono questa associazione, peraltro non attesa. Da una ricerca in letteratura emerge un solo case report che riguarda uno dei casi segnalati al centro olandese.2 A oggi i dati disponibili su questa relazione farmaco-evento sono ancora molto pochi. Ai medici, quindi, l’invito a non sottovalutare questa evenienza in pazienti in trattamento con itraconazolo e ai Centri di farmacovigilanza il compito di seguirla nel tempo.
Anche i casi di pancreatite da itraconazolo presenti nel database dell’OMS (40 segnalazioni al 27 ottobre 2009) e di Eudravigilance (15 segnalazioni all’8 settembre 2008) sostengono questa associazione, peraltro non attesa. Da una ricerca in letteratura emerge un solo case report che riguarda uno dei casi segnalati al centro olandese.2 A oggi i dati disponibili su questa relazione farmaco-evento sono ancora molto pochi. Ai medici, quindi, l’invito a non sottovalutare questa evenienza in pazienti in trattamento con itraconazolo e ai Centri di farmacovigilanza il compito di seguirla nel tempo.
Bibliografia:
- http://www.lareb.nl/
- Ned Tijdschr Geneeskd 2001;145:1127-8.