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Giovedì, Luglio 18, 2024

Metilfenidato e valvulopatia cardiaca: un’analisi su VigiBase

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Studi recenti hanno destato l’attenzione sulla sicurezza cardiovascolare del metilfenidato, un farmaco ampiamente utilizzato per trattare il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD). In particolare, a sollevare preoccupazioni sull’uso prolungato del farmaco è la sua affinità per il recettore 5-HT2B, la cui stimolazione sembra correlarsi alla valvulopatia cardiaca.
Per esplorare ulteriormente questa potenziale associazione è stata condotta un’analisi di disproporzionalità sulle segnalazioni raccolte dal database globale di sicurezza dell’OMS, VigiBase, fino a marzo 2024.
Su 29.129 segnalazioni relative al metilfenidato, sono stati identificati 23 casi di valvulopatia cardiaca, 13 dei quali in individui adulti e 10 in bambini, per una frequenza complessiva di 7,9 casi ogni 10.000 segnalazioni, riguardanti prevalentemente la valvola mitrale.
È stata rilevata una segnalazione sproporzionata di valvulopatia cardiaca per il metilfenidato (ROR 1,6, limiti di confidenza al 95% da 1,1 a 2,4), anche se l’analisi per fasce d’età ha confermato la sproporzione di segnalazione solo negli adulti (ROR 2,7, limiti di confidenza al 95% da 1,6 a 4,7), ma non nei bambini e negli adolescenti (ROR 1,7, limiti di confidenza al 95% da 0,9 a 3,2). 
Sebbene le segnalazioni di valvulopatia cardiaca associate all’uso di metilfenidato siano rare, questi risultati suggeriscono la necessità di ulteriori studi per confermare se esiste un rischio, la sua entità e le eventuali implicazioni per la pratica clinica.

Ayme-Dietrich E, Kaguelidou F, et al. Use of methylphenidate and reporting of valvular heart disease: Global pharmacovigilance analysis in children and adults. Pharmacoepidemiol Drug Saf 2024; DOI:10.1002/pds.5814.

80.211.154.110