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Rituximab ed encefalopatia multifocale progressiva
E’ stata recentemente pubblicata[1] una serie di casi di leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML) da rituximab in pazienti negativi al test HIV. Questi casi vanno a rafforzare un segnale emerso durante il primo semestre del 2008 nel Gruppo Interregionale di Farmacovigilanza (www.gruppogif.org) che commentava tre casi di PML in pazienti trattati con rituximab per un linfoma non Hodgkin: uno risalente al 2002 proveniente dalla Lombardia e due nel primo semestre del 2008 (uno dalla Toscana e uno con esito fatale dal Veneto). Già nell’aprile del 2007 l’AIFA (www.aifa.it) aveva diffuso una nota informativa importante per segnalare i casi di leucoencefalopatia multifocale progressiva da rituximab, poi riproposta con altri dati nel novembre 2008. Al 29 aprile 2009 i casi italiani rimangono tre.
I casi descritti su Blood provengono da centri oncologici o ospedali, da report dell’FDA e dell’industria e da una ricerca in letteratura dal 1997 al 2008. In totale sono 57 casi: 52 pazienti con disturbi linfoproliferativi, due pazienti con lupus eritematoso sistemico, un paziente con artrite reumatoide, un paziente con pancitopenia autoimmune idiopatica e un paziente con trombocitopenia immune in terapia con rituximab e altri agenti. Il tempo medio di insorgenza della leucoencefalopatia multifocale progressiva dall’ultima dose somministrata di rituximab era di 5,5 mesi e il tempo medio prima del decesso dalla diagnosi era di due mesi, con un tasso di casi fatali stimato del 90%. Rimane ancora poco chiaro il meccanismo fisiopatologico con cui il rituximab si associa a questa grave condizione.
I casi descritti su Blood provengono da centri oncologici o ospedali, da report dell’FDA e dell’industria e da una ricerca in letteratura dal 1997 al 2008. In totale sono 57 casi: 52 pazienti con disturbi linfoproliferativi, due pazienti con lupus eritematoso sistemico, un paziente con artrite reumatoide, un paziente con pancitopenia autoimmune idiopatica e un paziente con trombocitopenia immune in terapia con rituximab e altri agenti. Il tempo medio di insorgenza della leucoencefalopatia multifocale progressiva dall’ultima dose somministrata di rituximab era di 5,5 mesi e il tempo medio prima del decesso dalla diagnosi era di due mesi, con un tasso di casi fatali stimato del 90%. Rimane ancora poco chiaro il meccanismo fisiopatologico con cui il rituximab si associa a questa grave condizione.
Bibliografia:
- Blood 2009;113:4834-40. CDI #nnr#