focus /
Segnali
Disturbi extrapiramidali da trimetazidina
Il Centro di farmacovigilanza francese d’Amiens ha reso noto dieci casi, notificati tra luglio 2005 e dicembre 2007, di disturbi neurologici extrapiramidali da trimetazidina,1 farmaco in commercio in Francia dal 1965 utilizzato per trattare disturbi visivi, vertigini, acufeni e angor.
Otto uomini e due donne (età media 75 anni) hanno assunto trimetazidina per diversi mesi o anni a una dose tra i 60 e gli 80 mg al giorno. In otto casi la reazione avversa è stata un parkinsonismo, in due un disturbo dell’andatura. Altre reazioni avverse, in aggiunta al parkinsonismo, sono state tremore posturale in tre casi e discinesia bucco-linguo-facciale in un caso. La sospensione del farmaco ha portato nella maggior parte dei pazienti alla completa risoluzione dei sintomi. Nel 2008 un’équipe francese ha pubblicato un ulteriore caso di un paziente in terapia con trimetazidina che ha sviluppato movimenti coreiformi, disturbi dell’andatura, tremore e allucinazioni visive, risoltisi anche questi completamente dopo la sospensione del farmaco[2]. Tali reazioni sarebbero dovute al possibile blocco del recettore D2 a livello dello striato da parte dell’anello piperazinico presente nella struttura del farmaco[1].
In Italia la trimetazidina (Vastarel®, classe C), in commercio dal 1995, viene utilizzata per la profilassi a breve e medio termine delle crisi di angina pectoris, in monoterapia o in associazione, in soggetti con angina stabile. Alla voce effetti indesiderati la scheda tecnica riporta: nausea, vomito, rash cutaneo, vertigini, tachicardia e senso di oppressione toracica. Al 30 gennaio 2009 la Rete nazionale di farmacovigilanza conteneva due segnalazioni da trimetazidina: una tossidermia e una sincope; nella banca dati dell’OMS si trovano diverse reazioni del sistema nervoso centrale, tra cui 12 casi di parkinsonismo e sette di disturbi extrapiramidali.
La rivista Prescrire[3] afferma che a fronte di un’assenza dimostrata di beneficio e alla presenza di tali effetti indesiderati l’uso di trimetazidina non è giustificato. Anche a nostro parere la valutazione beneficio/rischio del farmaco non è favorevole, per cui si raccomanda (in attesa di eventuali valutazioni da parte dell’AIFA) la sospensione del farmaco nel caso in cui un paziente in cura con trimetazidina sviluppi disturbi motori.
Otto uomini e due donne (età media 75 anni) hanno assunto trimetazidina per diversi mesi o anni a una dose tra i 60 e gli 80 mg al giorno. In otto casi la reazione avversa è stata un parkinsonismo, in due un disturbo dell’andatura. Altre reazioni avverse, in aggiunta al parkinsonismo, sono state tremore posturale in tre casi e discinesia bucco-linguo-facciale in un caso. La sospensione del farmaco ha portato nella maggior parte dei pazienti alla completa risoluzione dei sintomi. Nel 2008 un’équipe francese ha pubblicato un ulteriore caso di un paziente in terapia con trimetazidina che ha sviluppato movimenti coreiformi, disturbi dell’andatura, tremore e allucinazioni visive, risoltisi anche questi completamente dopo la sospensione del farmaco[2]. Tali reazioni sarebbero dovute al possibile blocco del recettore D2 a livello dello striato da parte dell’anello piperazinico presente nella struttura del farmaco[1].
In Italia la trimetazidina (Vastarel®, classe C), in commercio dal 1995, viene utilizzata per la profilassi a breve e medio termine delle crisi di angina pectoris, in monoterapia o in associazione, in soggetti con angina stabile. Alla voce effetti indesiderati la scheda tecnica riporta: nausea, vomito, rash cutaneo, vertigini, tachicardia e senso di oppressione toracica. Al 30 gennaio 2009 la Rete nazionale di farmacovigilanza conteneva due segnalazioni da trimetazidina: una tossidermia e una sincope; nella banca dati dell’OMS si trovano diverse reazioni del sistema nervoso centrale, tra cui 12 casi di parkinsonismo e sette di disturbi extrapiramidali.
La rivista Prescrire[3] afferma che a fronte di un’assenza dimostrata di beneficio e alla presenza di tali effetti indesiderati l’uso di trimetazidina non è giustificato. Anche a nostro parere la valutazione beneficio/rischio del farmaco non è favorevole, per cui si raccomanda (in attesa di eventuali valutazioni da parte dell’AIFA) la sospensione del farmaco nel caso in cui un paziente in cura con trimetazidina sviluppi disturbi motori.
Bibliografia:
- Fundamental Clin Pharmacol 2008;22:s78.
- Rev Med Interne 2008;29:512-5.
- Prescrire 2008;28:833.