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Giovedì, Giugno 29, 2023

È possibile analizzare l’avvelenamento intenzionale con la segnalazione spontanea?

 
L’Italian Chapter della International Society of Pharmacovigilance ha inaugurato lo scorso 4 maggio il suo Journal Club con la presentazione da parte del professor Emanuel Raschi dell’articolo “Deliberate self-poisoning: real-time characterization of suicidal habits and toxidromes in the Food and Drug Administration Adverse Event Reporting System”, pubblicato su Drug Safety dal gruppo di ricerca dell’università di Bologna.
Lo studio ha analizzato le segnalazioni spontanee di avvelenamento intenzionale (deliberate self poisoning - DSP) presenti nella banca dati statunitense della Food and Drug Administration (FAERS). Lo studio nasce dal presupposto che tali tipi di eventi avversi, che potrebbero rientrare nella definizione di reazione avversa a farmaci (ADR) secondo il regolamento Europeo, sono difficili da indagare con le metodiche e le fonti della medicina legale e forense, e dall’impossibilità di calcolare la dose letale tossica nella sperimentazione in vivo per evidenti motivi etici.
Sono state raccolte 42.103 segnalazioni riconducibili ad avvelenamento intenzionale, il 17% delle quali fatali, soprattutto con antidepressivi (14%), analgesici (11%) e antipsicotici (10%). In particolare, paracetamolo (4.235 segnalazioni), prometazina, amlodipina, quetiapina e metformina sono stati i farmaci più frequentemente segnalati come sospetti, con un tasso di fatalità (numero di segnalazioni di avvelenamento intenzionale con esito mortale rispetto al numero totale di segnalazioni di avvelenamento intenzionale) variabile (24,27% per il paracetamolo; 60,77% per l’ossicodone). È emersa la presenza di comorbilità psichiatriche (15%) e l’assunzione concomitante di alcol (9% nel caso delle segnalazioni fatali).
L’andamento temporale delle segnalazioni ha mostrato un aumento progressivo nel corso degli anni, evidenziando diversi picchi in corrispondenza della stagione invernale e a seguito di misure regolatorie (es. warning su ideazione suicidaria da vareniclina nel 2019), con un aumento marcato negli anni più recenti in parallelo con l’epidemia da COVID-19.
Le analisi di disproporzionalità e a rete hanno consentito di identificare alcune sindromi tossiche attese (per esempio acidosi lattica con metformina) e altre intossicazioni multiple soprattutto con paracetamolo. Risalendo infine alle informazioni su dosaggio e posologia, è stata stimata la dose letale per paracetamolo (DL50) 250 g. 
In conclusione, questo studio di farmacovigilanza sul FAERS, pur con i limiti legati alla qualità delle segnalazioni spontanee, ha caratterizzato il fenomeno (probabilmente sottostimato) dell’intossicazione volontaria da farmaci, fornendo indicazioni preliminari per identificare strategie di monitoraggio volte alla riduzione del rischio. 
Lo studio ha prodotto una discussione e ha stimolato una lettera di commento all’editor di Drug Safety sull’importanza di chiarire la necessità e l’utilità della segnalazione di queste reazioni avverse.
 

Fusaroli et al. Deliberate self-poisoning: real-time characterization of suicidal habits and toxidromes in the Food and Drug Administration Adverse Event Reporting System. Drug Saf 2023;46:283-95.

80.211.154.110