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Martedì, Gennaio 24, 2023
Buprenorfina e metadone a confronto in gravidanza
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Secondo uno studio di coorte l’uso di buprenorfina come trattamento sostitutivo per la tossicodipendenza da oppioidi durante la gestazione si associa a un minor rischio di reazioni avverse neonatali rispetto al metadone.
Lo studio, che ha incluso 2.548.372 donne in gravidanza iscritte a programmi di assicurazione sanitaria pubblica statunitensi nel periodo 2000-2018, ha confrontato il profilo di sicurezza materno e neonatale dei due trattamenti.
Tra le donne incluse nella coorte, 10.704 hanno ricevuto buprenorfina e 4.387 metadone all’inizio della gravidanza, mentre rispettivamente 11.272 e 5.056 sono state esposte ai due farmaci dalla ventesima settimana di gestazione.
Il rischio di parto pretermine (rischio relativo 0,58, limiti di confidenza al 95% da 0,53 a 0,62), basso peso alla nascita (rischio relativo 0,56, limiti di confidenza al 95% da 0,50 a 0,63) e sindrome d’astinenza neonatale (rischio relativo 0,73, limiti di confidenza al 95% da 0,71 a 0,75) era significativamente inferiore nei bambini esposti in utero a buprenorfina rispetto a quelli esposti a metadone.
Per contro, non è stata rilevata alcuna associazione tra l’uso di buprenorfina o metadone e il rischio di taglio cesareo (rischio relativo 1,02, limiti di confidenza al 95% da 0,97 a 1,08) o gravi complicanze materne (rischio relativo 0,91, limiti di confidenza al 95% da 0,74 a 1,13).
Poiché la terapia con agonisti oppioidi è fortemente raccomandata nelle donne in gravidanza con disturbo da uso di oppioidi, a parità di profilo di sicurezza per la madre la scelta del trattamento sostitutivo dovrebbe tenere in considerazioni i risultati di questo studio, secondo cui la buprenorfina si associa a esiti neonatali più favorevoli rispetto al metadone.
Suarez E, Huybrechts K, et al. Buprenorphine versus methadone for opioid use disorder in pregnancy. N Engl J Med 2022; DOI:10.1056/NEJMoa2203318.