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Una letteratura viziata
Sono molti i bias di pubblicazione che confondono le analisi
La medicina basata sulle prove si fonda sui dati disponibili in letteratura. Non sempre però quanto pubblicato è conforme a quanto effettivamente emerge dalle sperimentazioni effettuate. I bias di pubblicazione possono così favorire la prescrizione preferenziale di trattamenti più recenti e più costosi che in realtà non sono più efficaci o più sicuri. In uno studio osservazionale statunitense[1,2] sono state rilevate discrepanze tra i dati degli studi originali presenti nelle revisioni della FDA e quelli pubblicati in letteratura. I ricercatori hanno valutato tutte le nuove molecole approvate dall’FDA tra gennaio 2001 e dicembre 2002. Su 164 studi identificati dai dossier ne erano stati pubblicati in letteratura solo 128 (78%). Era più probabile che venissero pubblicati gli studi con esiti favorevoli (odds ratio 4,7, p=0,018) e con controlli attivi (odds ratio 3,4, p=0,047). Altre importanti discrepanze fra dati forniti all’FDA e dati pubblicati riguardavano gli esiti degli studi: su 43 esiti sfavorevoli per il farmaco 20 (47%) non sono stati inclusi negli studi pubblicati.Bibliografia:
- PLoS Med 2008;5:1561-70.
- PLoS Med 2009;6:0117.