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Martedì, Agosto 16, 2022
L’uso di triptani durante la gravidanza aumenta il rischio di ADHD nella prole?
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Uno studio di coorte condotto in Norvegia, utilizzando i dati dei registri sanitari nazionali, ha escluso che l’esposizione prenatale ai triptani, farmaci comunemente usati per il trattamento dell’emicrania, si associ a un aumentato rischio di diagnosi di sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) nella prole.
L’analisi, condotta sui dati di 10.167 figli unici di donne che hanno riferito di aver sofferto di emicrania prima o durante la gravidanza, ha confrontato i bambini con esposizione prenatale ai triptani con bambini non esposti.
I bambini esposti ai triptani non avevano un rischio aumentato di diagnosi di ADHD rispetto ai non esposti le cui madri avevano avuto emicrania durante (hazard ratio aggiustato 1,16, limiti di confidenza al 95% da 0,78 a 1,74) o prima della gravidanza (hazard ratio aggiustato 1,28, limiti di confidenza al 95% da 0,84 a 1,94) e non sono state riscontrate differenze nemmeno nei punteggi dei sintomi di ADHD riportati dalle madri a 5 anni.
I risultati di questo studio si aggiungono alla letteratura esistente sulla sicurezza d’uso dei triptani durante la gravidanza escludendo che la loro assunzione possa in qualche modo influenzare la successiva comparsa di disturbi neurocomportamentali nel bambino.
Harris G, Wood M, et al. Association of maternal use of triptans during pregnancy with risk of attention-deficit/hyperactivity disorder in offspring. JAMA Netw Open 2022;DOI:10.1001/jamanetworkopen.2022.15333.