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Giovedì, Aprile 14, 2022

Antiepilettici in gravidanza: aumentare la dose?

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Secondo uno studio di coorte su 430 donne con epilessia, di cui 326 gravide e 104 non gravide, che assumevano farmaci antiepilettici, in monoterapia o in combinazione, i livelli ematici di molti farmaci antiepilettici comunemente usati diminuiscono drasticamente con l’inizio della gravidanza, suggerendo la necessità di un aumento della dose.
Rispetto ai valori al di fuori della gravidanza, le concentrazioni plasmatiche durante la gravidanza sono diminuite fino al 56,1% per la lamotrigina, al 39,9% per la lacosamide, al 36,8% per il levetiracetam, al 32,6% per l’oxcarbazepina e al 29,8% per la zonisamide. Non sono stati rilevati invece cambiamenti significativi nelle concentrazioni plasmatiche di carbamazepina e topiramato, sebbene sia stata osservata una diminuzione dei livelli ematici di quest’ultimo.
Le concentrazioni in gravidanza sono diminuite significativamente già entro la prima settimana di gestazione per carbamazepina, lacosamide, lamotrigina, levetiracetam, oxcarbazepina e zonisamide suggerendo la necessità di monitorare il dosaggio di questi farmaci sin dall’inizio della gestazione. 
I risultati di questo studio indicano che in gravidanza potrebbe essere richiesto un aumento della dose di diversi farmaci anticonvulsivanti per prevenire il peggioramento delle crisi epilettiche garantendo il miglior rapporto rischi-benefici sia per la madre sia per il feto.

Pennell P, Karanam A, et al. Antiseizure medication concentrations during pregnancy: results from the Maternal Outcomes and Neurodevelopmental Effects of Antiepileptic Drugs (MONEAD) study. JAMA Neurol 2022; DOI:10.1001/jamaneurol.2021.5487.

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